Il Solar Orbiter ha utilizzato diversi strumenti per catturare immagini e video di Mercurio mentre attraversava la faccia del Sole. Questi dati sono stati utilizzati dal team di missione per migliorare la vista del satellite e raccogliere importanti informazioni sull’atmosfera del Sole durante il transito planetario. Le immagini catturate dal Polarimetric and Helioseismic Imager (PHI) hanno mostrato Mercurio come un cerchio nero, mentre il video dell’Extreme Ultraviolet Imager (EUI) ha evidenziato il passaggio del minuscolo pianeta roccioso davanti alle strutture gassose dell’atmosfera solare. 

Lo strumento Spectral Imaging of the Coronal Environment (SPICE) ha invece suddiviso la luce del Sole in tutte le sue tonalità per isolare la luce proveniente dagli atomi nell’atmosfera, consentendo di rivelare i diversi strati dell’atmosfera solare a diverse temperature attraversati da Mercurio durante il transito. I transiti planetari sono utilizzati dagli scienziati per vari scopi, tra cui la scoperta di pianeti che orbitano intorno ad altre stelle: quando un pianeta si sposta davanti alla faccia di una stella, la luminosità della stella diminuisce leggermente, creando una curva di luce che può essere utilizzata per calcolare le dimensioni e l’orbita del pianeta. 

L’ESA utilizza attualmente il metodo del transito nella missione CHEOPS per studiare gli esopianeti, mentre la missione futura PLATO utilizzerà i transiti per cercare pianeti simili alla Terra nelle zone abitabili intorno a un milione di stelle. La missione ARIEL utilizzerà i transiti per caratterizzare le atmosfere di circa 1000 esopianeti. Per la missione Solar Orbiter, il transito di Mercurio è stata un’opportunità preziosa per calibrare gli strumenti a bordo del satellite, come il Polarimetric and Helioseismic Imager (PHI), che ha osservato il transito per oltre tre ore. Studiando questo evento, il team di missione può migliorare ulteriormente la qualità dei dati di Solar Orbiter.