La combinazione di siccità prolungata e di canoni in aumento sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese storiche del comparto idroelettrico, che non riescono più a garantire la produzione elettrica necessaria per far fronte alle esigenze del mercato. L’allarme è stato lanciato dall’Associazione Italiana Produttori Idroelettrici, Assoidroelettrica, che ha denunciato una situazione “al di sopra di ogni aspettativa”, sostenendo che il comparto sta vivendo una delle peggiori crisi della sua storia. 

La Associazione Italiana Produttori Idroelettrici, Assoidroelettrica, ha lanciato un allarme riguardo alla situazione critica in cui versa il settore dell’idroelettrico italiano. Secondo i dati di Terna, nel periodo gennaio-dicembre 2022 la produzione elettrica è diminuita del 37% rispetto all’anno precedente, a causa della siccità che ha colpito il paese. La situazione non sembra migliorare nemmeno nel 2023 e, oltre al clima avverso, il settore deve anche affrontare la norma sugli extraprofitti e i canoni in aumento, che stanno mettendo sotto pressione le aziende del comparto. 

 

Ciò di cui oggi la Categoria ha più necessità è la vicinanza delle Istituzioni, in un contesto dove purtroppo assai pesanti risultano gli effetti delle previsioni normative dovute al Governo Draghi ed oggi concretizzatisi nella più totale incertezza del D.L. Sostegni “TER”, contro il quale l’Associazione sta difendendo la Categoria d’innanzi ai giudici nonché mediante un costruttivo confronto con il Governo.

Assoidroelettrica