Lo scorso 21 novembre, Elon Musk aveva radunato i pochi dipendenti sopravvissuti al “massacro” che aveva accompagnato il cambio di proprietà di Twitter, promettendo loro che non ci sarebbero stati nuovi licenziamenti. Non era vero. Come segnalato dal magazine The Verge, da quella promessa ci sono stati almeno tre altri importanti operazioni di esubero. Solamente la scorsa settimana, l’azienda ha licenziato decine di dipendenti in pressoché ogni divisione.

Molti dei licenziamenti sono avvenuti nella divisione advertising. Il business delle inserzioni pubblicitarie di Twitter sta crollando a picco: la stragrande maggioranza dei grandi inserzionisti ha ritirato ogni investimento, in polemica con l’attuale gestione del social network.

Nel frattempo, The Verge sostiene che Elon Musk abbia ordinato ai dipendenti rimasti di riprogettare completamente l’attuale business delle pubblicità.

In sostanza, il CEO vorrebbe che l’attuale sistema di targhetizzazione delle pubblicità venga completamente stravolto. “Abbiamo la peggiore ad relevance sulla faccia della terra”, avrebbe detto. Tradotto: gli utenti non visualizzano pubblicità realmente in linea con i loro gusti e con ciò che desiderano comprare. Il che si traduce in un tasso di conversione estremamente basso.

Elon Musk avrebbe detto ai dipendenti di rendere il sistema più simile a quello di Google. La notizia avrebbe colto di sorpresa diversi ex dipendenti di Twitter, che accusano Elon Musk di “non sapere di cosa sta parlando”. C’è un motivo se Twitter non può semplicemente replicare il successo di Google: è un social network, non un motore di ricerca. Le persone non lo utilizzano per cercare attivamente le parole chiave legate agli oggetti di cui hanno bisogno.

Peraltro, Elon Musk vorrebbe che il cambiamento venga implementato entro sette giorni. “Semplicemente impossibile”, hanno commentato diverse fonti sentite da The Verge.