La situazione sta influenzando il mercato immobiliare, in particolare il settore dei mutui, che sta registrando aumenti di interesse sia per le opzioni a tasso fisso che a tasso variabile. Nei prossimi mesi, è previsto che questo trend continui, con conseguenti effetti sulle scelte dei consumatori e sulle dinamiche del mercato immobiliare. Gli acquirenti di case dovranno valutare attentamente le loro opzioni, tenendo conto dei potenziali rischi e benefici, mentre gli esperti del settore seguiranno da vicino l’evoluzione della situazione economica per prevedere possibili sviluppi futuri. Secondo l’Abi (associazione bancaria italiana), il tasso medio dei mutui per l’acquisto di abitazioni è aumentato a gennaio del 2023, raggiungendo il 3,53% rispetto al 3,01% del mese precedente.
Questo aumento del tasso medio ha portato i valori al livello registrato nel novembre del 2013. Anche se il tasso attuale è ancora distante dal livello massimo del 5,72% registrato alla fine del 2007, ha già iniziato ad avere un impatto sul mercato immobiliare, rallentandone leggermente l’andamento. Questo aumento dei tassi è dovuto alle decisioni prese dalla Banca Centrale Europea che hanno portato ad un aumento dei costi di finanziamento in generale. In particolare, secondo una recente simulazione, i nuovi mutui a tasso fisso hanno visto quasi raddoppiare le rate mensili, mentre quelli a tasso variabile hanno subito un aumento del 24%. Secondo il Bollettino mensile dell’Abi, il costo dei nuovi mutui è salito al 3,51% a causa dell’aumento dei tassi deciso dalla Bce, raggiungendo il valore più alto degli ultimi dieci anni.
Il tasso medio dei prestiti alle imprese è salito al 3,70%, mentre quello dei mutui per l’acquisto di abitazioni è il 3,53%. Il vicedirettore generale dell’Abi, Gianfranco Torriero, ha sottolineato che l’impatto dei tassi di interesse sulla domanda di abitazioni dipende non solo dai tassi, ma anche dai prezzi delle abitazioni e dal reddito disponibile. La dinamica dei finanziamenti alle famiglie è comunque positiva, come confermato dall’ultimo dato disponibile a dicembre 2022 dei prestiti alle famiglie (+3,3% su base annua).