L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha silenziosamente accantonato la seconda fase della sua attesa indagine scientifica sulle origini della pandemia di COVID-19, citando le sfide in corso per condurre studi cruciali in Cina, secondo quanto appreso da Nature. I ricercatori affermano di essere delusi che l’indagine non prosegua, poiché la comprensione di come il coronavirus SARS-CoV-2 abbia infettato le persone è importante per prevenire futuri focolai.
Ma senza accesso alla Cina, l’OMS non può fare molto per avanzare negli studi, ha detto Angela Rasmussen, virologa dell’Università di Saskatchewan a Saskatoon, in Canada. “Le loro mani sono davvero legate”, ha aggiunto.
“Non ci sarà una seconda fase”, ha detto a Nature Maria Van Kerkhove, epidemiologa dell’OMS a Ginevra, in Svizzera. L’OMS aveva pianificato di lavorare per fasi, ha detto, ma “quel piano è cambiato”. “La politica in tutto il mondo ha davvero ostacolato i progressi nella comprensione delle origini della pandemia”, ha detto.
I ricercatori stanno comunque intraprendendo alcuni lavori per definire la cronologia della diffusione iniziale del virus. Ciò include sforzi per intrappolare i pipistrelli nelle regioni confinanti con la Cina, oltre che la ricerca sui virus strettamente correlati al SARS-CoV-2. I ricercatori hanno anche iniziato a svolgere degli studi sperimentali per aiutare a restringere l’elenco degli animali suscettibili al virus e che potrebbero quindi essere stati dei fattori di contagio. Inoltre stanno anche cercando di condurre dei test sui campioni d’acqua reflua e di sangue archiviati e raccolti in tutto il mondo tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020.
Ad ogni modo, i ricercatori sono convinti che ormai sia trascorso troppo tempo per raccogliere alcuni dei dati necessari per individuare l’origine del virus.