Gli osservatori hanno scoperto che c’erano rapide uscite di gas da una stella che colpivano il gas denso dove stavano nascendo altre stelle. Questo ha mostrato che questa collisione poteva disturbare la nascita di stelle e influire su come si formano. Poiché questi deflussi sono comuni nelle protostelle e sono materiale espulso durante la loro formazione, questo studio fornisce nuovi indizi su come lo studio dei deflussi stellari possa essere utile per capire come nascono le stelle.
Sato e il suo team hanno esplorato l’ambiente in cui nascono le stelle concentrandosi sulla distribuzione spaziale di polvere cosmica, monossido di carbonio (CO) e monossido di silicio (SiO) gassosi. La polvere è importante per la formazione di materiale denso, il CO emette segnali forti ed è un buon indicatore di giovani stelle, mentre l’emissione di SiO viene utilizzata per tracciare le regioni con forti onde d’urto. Grazie alla sensibilità di ALMA, questo studio ha scoperto il doppio dei deflussi molecolari e dall’analisi si evince che vi è un enorme fuoriuscita guidata da una protostella in forte collisione nel punto in cui le diverse protostelle stanno formandosi.
Dove nascono le stelle
ALMA ha catturato la collisione tra il deflusso molecolare e la materia densa, creando strati di onde d’urto. Inoltre, le osservazioni hanno dimostrato che la polvere all’interno di filamenti di nubi molecolari può essere riscaldata da tale collisione. Infine, all’interno delle nubi compresse, sono state identificate sorgenti polverose che potrebbero diventare futuri siti di formazione stellare. Le immagini catturate dall’osservatorio mostrano molto chiaramente la sezione di formazione stellare OMC-2, dove sono evidenziate tre componenti: il monossido di carbonio, la polvere cosmica e il monossido di silicio. Il gas in uscita si scontra anche con il gas denso dove stanno nascendo un gruppo di piccole stelle mentre le onde d’urto causate dalle collisioni sono evidenziate dal gas monossido di silicio.
Il team di ricerca non è riuscito a determinare se la formazione stellare sia stata causata dalla collisione con il deflusso gigante o se fosse già in corso prima dell’evento. Tuttavia, le osservazioni hanno mostrato che la collisione ha causato forti shock che hanno influito sulla nascita delle stelle. Questo è molto importante perché potrebbe confermare le teorie che suggeriscono che i deflussi molecolari di giovani stelle possono amplificare l’attività delle regioni di formazione stellare. Ad ogni modo, il team di ricerca intende effettuare ulteriori osservazioni in futuro per chiarire queste questioni.