Il coraggioso Darren Edwards, originario dello Shropshire, ha iniziato la sua sfida in Antartide il 31 gennaio e l’ha terminata con una maratona a Miami. L’uomo ha partecipato al famoso World Marathon Challenge che negli ultimi anni lo ha portato anche in Medio Oriente, in Africa, Australia, Sud America ed Europa. Darren ha descritto la settimana come un “vortice unico” di emozioni e di esperienze, che gli rimarranno per sempre nel cuore.
La storia di Darren
Edwards è rimasto paralizzato dalla vita in giù dopo un incidente di arrampicata nel Galles del Nord nel 2016, ma ha dichiarato di non aver permesso alla sua disabilità di impedirgli di sognare in grande e di affrontare sfide impegnative. Un abitante di West Felton ha dichiarato di aver intrapreso un viaggio di riscoperta dopo il suo infortunio e nel giugno 2021 ha fatto un viaggio in kayak da Land’s End a John O’Groats con una squadra di avventurieri adattivi.
Di recente ha partecipato alla World Marathon Challenge per raccogliere fondi per la squadra para-snowsport delle forze armate e sperava di finanziare attività alpine per i veterani feriti. Edwards ha concluso la sua penultima maratona a Fortaleza, in Brasile, lunedì affrontando temperature e umidità crescenti, prima di volare a Miami. Ha terminato la maratona lì alle 08:00 BST di martedì e ha ringraziato i suoi sostenitori prima di “crollare a letto”. Inoltre, ha dichiarato che con la sua sfida personale è riuscito a raccogliere £48.000.
Le difficoltà della maratona
L’ex riservista dell’esercito ha completato le maratone in Antartide, Sud Africa, Australia, Dubai e Spagna prima di arrivare in Brasile. Darren ha anche raccontato che la sua prima gara in condizioni artiche è stata la più impegnativa della sua vita, con venti forti, temperature gelide, dislivelli di 500 metri e cumuli di neve. È stato seguito dal sole caldo e ventoso di Città del Capo e dal caldo pomeriggio arroventato di Perth. Edwards ha poi descritto la bellissima Madrid come una maratona “estenuante” su strade dissestate e particolarmente difficile perché doveva ripetere lo stesso giro per ben 33 volte. L’uomo ha anche affermato che c’erano difficoltà logistiche lungo il percorso, dato che ha attraversato oltre 18 fusi orari e attraversato il globo in solo 168 ore. Ma la sua carta vincente è stata senza dubbio la grinta e determinazione con le quali ha mostrato che tutto si può fare.