Quando sentiamo parlare d’ansia o ci sentiamo sopraffatti da questo stato emotivo bisogna però distinguere la differenza fra ansia e paura. Quest’ultima è un’emozione che ci mette in allerta su un pericolo imminente, l’ansia invece nasce da un’anticipazione di un contesto catastrofico futuro. Bisogna sottolineare che una buona quota di ansia è utile e migliora le prestazioni. Un’ansia eccessiva invece porta una serie di sintomi sul piano cognitivo e fisico. I sintomi possono essere vuoti di memoria, difficoltà di concentrazione, dolori addominali, tachicardia e sudorazione. Ecco che l’ansia diventa invalidante per la persona diventando un futuro disturbo patologico compromettendo lavoro o relazioni.

Fra i disturbi più comuni possono esserci ansia generalizzata, ansia sociale e attacchi di panico. Nell’ansia generalizzata la persona è costantemente preoccupata arrivando pure a uno stato di follia. L’ansia sociale si manifesta quando la persona teme di fare una brutta figura in pubblico. Per ultimo, il disturbo di panico è definito come la paura della paura. In sintesi, è il presagio di una catastrofe imminente. 

Una valida terapia per questi disturbi d’ansia è la psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale. Un metodo per affrontare le situazioni temute e migliorare la qualità dei pensieri. Il segreto di questa terapia non sono le tecniche di rilassamento, ma l’abilità di lasciar scorrere i propri pensieri. Spesso chi ne soffre ha bisogno dell’aiuto di un professionista. Questo tipo di psicoterapia è considerata prediletta per i problemi d’ansia. L’ansia è un’emozione come tante altre e non bisogna sopprimerla completamente, ma saperla gestire con le terapie giuste, se invalidante.