I ricercatori hanno effettuato recenti studi per analizzare la drastica situazione dell’Antartide che sta emettendo gas serra in quantità record. Un modo per comprendere meglio il ciclo del carbonio nelle zone peri-costiere dell’Antartide. Lo studio si è focalizzato sulle McMurdo Dry Valleys, la più grande zona priva di ghiaccio del continente antartico. Essa rappresenta il 10% di tutto il suolo senza ghiaccio del Polo Sud.
Sono state effettuate rilevazioni sulla concentrazione di gas serra in atmosfera e nel suolo. L’emissione di anidride carbonica in estate è di circa 448,5 t al mese per l’intera suddetta area. Si è indagato sull’emissione di CO2, ma anche sul flusso di metano.
La presenza contemporanea di anomalie di più specie gassose nel suolo delle McMurdo Dry Valleys ha permesso l’individuazione di zone caratterizzate dallo scioglimento del livello attivo del permafrost e dove la presenza di strutture tettoniche e/o fratture permette a tali gas di migrare verso la superficie. I dati preliminari suggeriscono la presenza di elevate quantità di gas disciolti nel sistema di “brine” in sovrapressione al disotto del permafrost.
Giancarlo Ciotoli, ricercatore del Cnr-Igag
Il degrado del permafrost sembra essere locale. Il degassamento del suolo di ghiaccio potrebbe riguardare interamente i 24mila km di coste antartiche sottoposte al riscaldamento globale come le Dry Valleys.