Google sta testando una versione del suo motore di ricerca con funzioni simili a ChatGPT

Google sta attivamente cercando un modo per fermare l’avanzata di ChatGPT. Sapevamo già che il colosso di Mountain View sta lavorando a Sparrow, quella che a tutti gli effetti è un’alternativa del chatbot di OpenAI e che sta venendo sviluppato utilizzando la tecnologia di DeepMind, una startup di Alphabet specializzata in reti neurali e intelligenze artificiali.

In queste ore la CNBC ha riportato che Google avrebbe creato anche un secondo progetto parallelo, chiamato Atlas. L’iniziativa, che è stata descritta internamente da Google come “prioritaria”, ha l’obiettivo di individuare un’IA generativa, in grado di creare autonomamente degli elaborati scritti, da integrare all’interno del motore di ricerca della società.

Tra le opzioni attualmente in considerazione c’è un chatbot chiamato Apprentice Bard, che sarebbe già ora in grado di offrire risposte dettagliate, in modo molto simile a quanto è in grado di fare ChatGPT.

Apprenditce Bard è sviluppato partendo da Google LaMBDA, acronimo di (Language Model for Dialogue Applications). I risultati sono buoni e il team che ne segue lo sviluppo ha ricevuto l’istruzione di dargli la massima priorità. Tutti gli altri prodotti sono in pausa, finché Google non avrà una risposta al chatbot di OpenAI.

A differenza di ChatGPT, le informazioni fornite sono attuali e aggiornate. Il dataset non si ferma al 2020, come nel caso del chatbot di OpenAI.

Google avrebbe poi incaricato alcuni dipendenti di testare una versione alternativa di Google, strutturata come un chatbot. L’interfaccia viene descritta come simile a quella di Google, anche se troviamo sotto alla barra cinque diverse caselle, con alcuni suggerimenti sulle domande da fare all’IA per ottenere un buon risultato. All’estrema destra della barra di ricerca sarebbe poi presente il logo di Google.

Le risposte vengono poi inserite all’interno di una bolla, come quelle delle chat di messaggistica tipo WhatsApp e Telegram. Sotto alla conversazione con l’IA, Google inserisce poi una serie di link, ibridando dunque le funzioni di ChatGPT con quelle più tipiche di un motore di ricerca.

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