La richiesta dell’uso di droni con operazioni che vanno oltre l’orizzonte è sempre più in crescita. Si tratta di droni a lungo raggio, fuori dalla vista del pilota. Quest’ultimo non vede più i droni, ma i dispositivi possono viaggiare con l’ausilio di telecamere di bordo. Riprese in tempo reale mostrano al pilota cosa vede il drone. Il compito dei droni è la consegna di oggetti e il soccorso di persone in pericolo o in difficoltà.
Non esistono droni certificati per questo tipo di operazioni, ovvero, che posseggono il marchio di classe C6. Non ci sono corsi per poter prendere l’abilitazione per i voli a lungo raggio. Il primo punto non sarà fattibile o pensabile fino al 1 gennaio 2024. Per i corsi di formazione specifica invece si pensa che entro la primavera si possa trovare una soluzione usando droni aderenti alla classe C6.
Le scuole che dovranno svolgere i corsi saranno tenute a sviluppare documentazione aeronautica e lo scenario didattico dovrà essere coperto da PDRA S02. Le scuole dovranno cambiare i manuali operativi sul piano di risposte alle emergenze e anche quelli sulle procedure operative. Il compito essenziale è la transizione tra operazione normale, emergenza e rientro alla normalità a danno già avvenuto.
Quando verranno finalmente effettuate operazioni di droni a lungo raggio, basterà dichiarare su D-Flight data, ora e luogo dell’operazione. Si tratta di un piano di volo per droni (DOP). Al momento però il portale D-Flight non consente di dichiarare i DOP. L’apertura prevista per il DOP è il 1 gennaio 2024, quando si potranno dichiarare gli scenari standard europei.