Il rialzo dei prezzi medi ha spinto il mercato italiano verso un valore di 35 miliardi di euro. Un valore a meno di 1,3 milioni di unità. Di recente, inoltre, si è registrato un fatto che turba i vertici delle case automobilistiche e va oltre il piccolo mercato delle auto. Tesla, il costruttore che domina nelle auto elettriche, ha ridotto notevolmente i prezzi. Sussiste il rischio concreto dello scoppio di una guerra dei prezzi, dove per ottenere la pace, Tesla avrà un vantaggio. Esibire un margine per veicolo più alto della media di settore. Anche gli analisti lo confermano. 

 

Nel contesto di tensioni sulle forniture che si stanno progressivamente riducendo e di una domanda indebolita dalla recessione, potrebbe essere difficile per i costruttori mantenere il vantaggio accumulato negli scorsi due anni sul prezzo e sugli sconti (mediamente +3,6 punti di margine nel solo 2021 per i costruttori). La sfida riguarda in particolare le elettriche a batteria (Bev): i volumi di vendita continuano ad essere fortemente legati alla presenza di incentivi. Le vendite devono salire anche per accedere ad economie di scala necessarie a ridurre il gap di costo (un powertrain bev costa il 58% in più di uno termico) e per ammortizzare gli enormi investimenti a livello globale già fatti e da fare: 526 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni sull’elettrico.

Dario Duse, Country Leader Italia di AlixPartners