In Italia, i comuni puntano a diventare città a 30 km/h dal 2024. Olbia ha deciso di moderare la velocità dei veicoli per tutelare la popolazione e diminuire l’inquinamento atmosferico. Il limite massimo nel comune sardo è in vigore dal 1 giugno 2021. 

Anche altre città come Bologna da giugno 2023 annunceranno il provvedimento, mentre Milano e Parma lo attueranno dal 2024. Il provvedimento impone che nelle strade comunali, in città e nelle frazioni, il limite massimo di velocità sia di 30 chilometri orari. A distanza di un anno e mezzo dal provvedimento i risultati ottenuti sono quelli sperati. 

 

Per il primo anno abbiamo accompagnato i nostri cittadini affinché si abituassero al cambiamento, lasciando da parte le sanzioni. Dopo le contestazioni iniziali, la situazione si è capovolta. Adesso sono le persone a chiamarci per sollecitare controlli e interventi per chi non rispetta la norma. Finora sono poche decine i casi di automobilisti fermati e puniti dopo la rilevazione del telelaser. Insomma, la popolazione sta capendo quanto sia importante rallentare la circolazione e questo ci dimostra che quella che abbiamo cominciato a percorrere sia la strada giusta. La scelta non è stata fatta soltanto per garantire una maggior sicurezza sulle strade e ridurre gli incidenti, ma ha significato innescare un circolo virtuoso di miglioramento degli spazi comuni, ponendo sempre l’essere umano al centro del focus consapevoli che non sono soltanto le infrastrutture, che pur ci vogliono, a modificare le abitudini.

Settimo Nizzi, sindaco di Olbia

 

 

Se le auto rallentano, allora le biciclette si usano più volentieri, i pedoni hanno più libertà, i bambini sono più autonomi. I vantaggi sono molti anche per gli esercizi commerciali. Un miglioramento sta anche nella riduzione dell’inquinamento da gas di scarico e acustico. L’ultimo tratto del lungomare di Olbia è stato completamente riqualificato. Una pista ciclabile, spazi verdi e fioriti, palestra all’aperto, i jungle trees e i giochi per bambini. Un altro primato per Olbia è essere la prima città italiana nell’aver adottato il Pediplan, oltre che il Biciplan, entrambi facilitati dalla città 30. Redatti anche un piano urbano per la mobilità sostenibile e un piano generale del traffico urbano per la modellizzazione della mobilità.