Abbraccio: perché ne sentiamo il bisogno?

abbraccio

L’atto di abbracciare ha potenti effetti positivi su mente e corpo. Fare questo gesto aiuta il nervo vago e il suo sviluppo, essenziale per il funzionamento delle emozioni adulte. Inoltre, l’abbraccio produce ossitocina, l’ormone dell’amore; quello che rafforza i legami e favorisce l’attaccamento. 

L’ossitocina, durante il parto, stimola le contrazioni della muscolatura liscia dell’utero in travaglio. Nella fase dell’allattamento aumenta la produzione del latte attivando le ghiandole mammarie. Aumenta l’empatia e agisce positivamente su amigdala e ippocampo. Un team di psicologi americani ha voluto approfondire la funzione dell’abbraccio nella comunicazione di emozioni. Si è provato su 248 partecipanti che le emozioni possono essere trasmesse liberamente. Bastano un semplice abbraccio o basta toccare una mano o una spalla, anche con gli occhi bendati. Le emozioni da comunicare sono: rabbia, paura, disgusto, gratitudine, felicità, amore, tristezza, simpatia.

Nell’abbraccio si può esprimere simpatia e non solo amore, grazie a pacche o sfregamenti meno intensi. Questo vale sia per uomini che donne. Nel comunicare felicità invece i maschi nell’abbracciare scuotono di più la persona, mentre le donne la fanno oscillare. L’abbraccio è un gesto avvolgente che dà protezione e accudimento, fondamentale per stare bene. Per sopravvivere, gli studiosi dicono che ne servono almeno quattro.