Gli avvocati di Donald Trump stanno cercando un modo per liberare il loro cliente dall’ingombrante accordo che lo lega a Truth Social, la piattaforma social da lui fondata dopo il ban a vita da pressoché ogni altro social network.
Grazie ad Elon Musk, Trump tecnicamente potrebbe tornare a postare su Twitter. Il ban è già stato rimosso, la sua pagina è tornata visibile e ogni limite è stato cancellato. Peccato che non abbia ancora postato nulla (e vi avevamo già spiegato perché).
Sembra che anche Facebook sia decidendo cosa farne di Donald Trump. In teoria Meta dovrebbe avere già preso una decisione, che però verrà comunicata pubblicamente solamente tra pochi giorni, entro la fine di gennaio. Secondo indiscrezioni riprese dalla stampa americana, lo staff di Trump avrebbe tentato di avvicinare i dirigenti di Meta, nella speranza di ottenere un’amnistia che possa permettere al tycon di tornare a fare campagna elettorale su Facebook e Instagram. In gioco ci sono le presidenziali del 2024, che sono dietro l’angolo. Impossibile pensare di vincere un’elezione nel 2023 senza avere una presenza sui social. L’idea che un candidato d’opposizione – anzi, IL candidato, considerato il sistema bipartitico americano – venga imbavagliato da delle aziende private, così fondamentali ormai per la democrazia e il dibattito pubblico, è semplicemente inquietante ed è il motivo che aveva spinto diversi leader europei (anche molto lontani da Trump, come Angela Merkel) a reagire con estrema freddezza alla notizia dell’esclusione dell’ex presidente americano da ogni piattaforma.
Insomma, sempre più social sembrano disposti a reintegrare Trump, se non altro per liberarsi dal rischio di un’accusa di manipolare la democrazia, ma ora il problema per il tycon è di ben altra natura. È un problema che si è creato da solo, nel momento in cui ha deciso di fondare Truth Social (usando anche soldi non suoi).
Donald Trump ha infatti garantito un’esclusiva su tutti i suoi post social alla piattaforma da lui creata. Ogni post deve passare prima per Truth Social e potrà essere riproposto anche altrove (come Twitter e Facebook) solo sei ore dopo la prima pubblicazione. Tempi troppo lunghi, che rischiano di depotenziare l’efficacia della sua campagna elettorale.
Il ritorno su Twitter sembra ormai scontato. Secondo Rolling Stones, Donald Trump starebbe già discutendo con il suo team di spindoctor il primo tweet che segnerà il suo ritorno sulla piattaforma a distanza di oltre due anni dal ban.
- Trump Looks to Ditch His Own Social Media Site (rollingstones.com)