La Legionella, l’unico genere della famiglia delle Legionellaceae, è un bacillo aerobico Gram-negativo che vive negli ambienti acquatici dolci e artificiali. Ha acquisito il suo nome dopo che, nel 1976, un’epidemia di una “malattia misteriosa” allora sconosciuta ha ammalato oltre 200 persone. L’epidemia fu notata per la prima volta tra i partecipanti a una convention dell’American Legion, un’associazione di veterani militari statunitensi. Ad oggi, sono state caratterizzate 63 specie di Legionella, 24 delle quali sono associate a infezioni umane e coinvolte nella malattia del legionario (Legionellosi) e nella febbre di Pontiac. L’infezione viene acquisita attraverso l’inalazione di aerosol contaminato o, meno comunemente, attraverso l’aspirazione di acqua potabile.
La nuova specie di Legionella, denominata Legionella bononiensis, è stata isolata da campioni di acqua calda e fredda raccolti in un hotel della regione Emilia-Romagna. “Durante le attività di sorveglianza pianificate in una struttura alberghiera, il personale del laboratorio ha isolato colonie atipiche, che presentavano caratteristiche morfologiche e fenotipiche peculiari”, ha dichiarato la dottoressa Sandra Cristino, ricercatrice dell’Università di Bologna. “Abbiamo analizzato i campioni raccolti utilizzando tutti i metodi standardizzati suggeriti dalle norme di riferimento e dalla letteratura scientifica”. “Tuttavia, i risultati ottenuti erano discordanti e non permettevano di identificare i batteri a livello di specie”.
Per ottenere risposte più precise, la dott.ssa Cristino e i suoi colleghi si sono rivolti al sequenziamento genetico, il test di riferimento per l’identificazione dei microrganismi isolati a livello ambientale o clinico. Hanno poi approfondito l’attività di sequenziamento analizzando altri geni specifici della Legionella. Hanno inoltre condotto studi di fenotipizzazione, sequenziamento dell’intero genoma e spettroscopia di massa.
“I risultati ottenuti hanno confermato quanto avevamo osservato in coltura: si trattava di una nuova specie, filogeneticamente distante da Legionella quateirensis, mai documentata nella letteratura scientifica”, ha dichiarato Cristino. “Abbiamo quindi iniziato il processo di riconoscimento ufficiale del ceppo depositando i campioni in due collezioni di coltura in due Paesi diversi, come richiesto dalla principale rivista che permette la descrizione di nuove specie di procarioti”. “È essenziale continuare a studiare la patogenicità e l’infettività del ceppo appena scoperto, così come il modello di resistenza agli antibiotici, per poter svolgere attività di prevenzione della salute pubblica.” I risultati del team sono stati pubblicati sull’International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology.