Un altro eccellente player del settore delle criptovalute dichiara bancarotta: Genesis porta i libri contabili in tribunale, è la prima vittima illustre dopo il crollo di FTX. Il contagio, ad ogni modo, si sta dimostrando molto più contenuto di quanto si immaginasse.

Genesis offriva un servizio di prestiti in criptovalute. Era considerato un ‘pesce grande’ del settore, ma come FTX ha presentato istanza di fallimento presso la corte federale di Manhattan. La società cira oltre 100.000 creditori, dichiarando passività aggregate comprese tra 1,2 e 11 miliardi di dollari.

A dichiarare bancarotta sono le società della holding impegnate nel business dei prestiti in criptovalute. Rimangono in salute e operative (quasi sicuramente in vista di una cessione a terzi) le attività di trading di derivati e spot. Sopravvivrà anche la Genesis Global Trading.

«Riteniamo che una ristrutturazione attraverso il Chapter 11 sia la strada migliore per preservare le nostre risorse e fornire i migliori risultati a tutte le parti coinvolte», si legge nel comunicato laconico presentato dalla Genesis che, tra le altre cose, cita anche il crollo di FTX e Arrows Capital come ragioni dell’instabilità del mercato che ha portato anche alla sua debacle.

Nonostante l’ennesima bancarotta, il mercato sembra avere reagito bene: non si segnalano crolli importanti né su Bitcoin, né sulle altre alt-coin principali, come Ether e Solana. I rumor sulle difficoltà di Genesis circolavano ormai da parecchio tempo e probabilmente erano già stati – come si suol dire – prezzati dagli investitori.