Come spiegare l’ipnosi partendo da un esempio letterario, esattamente da Maupassant. Alcuni elementi della sua narrazione coincidono perfettamente con la realtà e risulta adatto fare delle considerazioni su veri esperimenti ipnotici del diciannovesimo secolo.
Intanto, per ipnosi si intende uno stato simile al sonno con cui si trasmette da ipnotizzatore a ipnotizzato un suggerimento. L’ipnosi è un sonno del tutto particolare. Il soggetto è vigile, anche se addormentato. Il paziente dorme nei confronti del mondo intero, ma è vigile per il suo ipnotizzatore: è sotto la sua influenza. Proprio come riporta un brano dal breve romanzo di Guy de Maupassant “Le Horla”.
La sorta di sottomissione e la credulità dell’ipnotizzato assomigliano a quelle del bambino nei confronti dei genitori o dell’innamorato verso l’amata. Con tutto ciò si possono far scattare riflessi, funzioni motorie, sensitive, istinti, memoria. Nel caso dell’opera di Maupassant però ci si accorge della sottomissione della donna all’ipnotizzatore solo il giorno dopo, quindi si parla di suggestione post-ipnotica.
Inoltre, l’autore tocca un punto essenziale: l’associazione dell’ipnosi alla nevrosi. Il nevrotico non conosce le ragioni che stanno dietro al proprio comportamento patologico. Anche l’ipnotizzato trova scuse per la sua condotta assurda. La spiegazione è il fatto che siano sotto l’influenza di processi inconsci della psiche. Nel primo caso è autosuggestione e dopo è sotto quella dell’ipnotizzatore. La suggestione quindi influenza coscienza e inconscio del soggetto.