L’intolleranza al glucosio è una condizione per cui, se ne soffre, la glicemia mostra risultati compresi tra i 140 mg/dl e i 200 mg/dl due ore dopo l’assunzione di 75 grammi di zucchero. È bene diagnosticare in tempo questa condizione e intervenire tempestivamente prima che peggiori. Sebbene sia spesso associata al diabete, ci sono anche segnali meno evidenti che possono far capire che il corpo non gestisce bene il glucosio. Per prevenire l’insorgenza di questa condizione, è fondamentale seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, fare attività fisica regolare e monitorare la glicemia con dei test periodici.
Il test della tolleranza al glucosio (OGTT o curva da carico orale di glucosio) prevede un digiuno preventivo di circa 8 ore. Dopodiché viene prelevato un campione di sangue e, immediatamente, il paziente deve assumere un liquido preparato con 75 grammi di glucosio sciolti in 250-300 ml di acqua. Durante il test, i livelli di glicemia vengono monitorati a intervalli regolari, con un’importante misurazione effettuata dopo le due ore. Se in quel momento la glicemia è compresa tra 140 e 200 mg/dl, il test è considerato positivo e indica l’alterata tolleranza al glucosio. Il test può essere utilizzato anche per identificare il diabete di tipo 2, una condizione caratterizzata da una resistenza all’insulina e da livelli elevati di glucosio nel sangue.
Il disturbo dell’intolleranza al glucosio non va trascurato poiché le persone che ne soffrono sono a un maggiore rischio di problematiche cardiovascolari e sviluppare eventualmente il diabete. Per prevenire un peggioramento della situazione, è consigliato seguire una dieta sana ed equilibrata, con alimenti ricchi di verdure e pochi grassi saturi, e fare regolare esercizio fisico. Inoltre, è importante discutere con il proprio medico interventi mirati per prevenire eventualmente l’insorgenza del diabete o altre complicazioni cardiovascolari.