Il tessuto cicatriziale della pelle manca di peli, ghiandole sudoripare, vasi sanguigni e nervi, che sono fondamentali per regolare la temperatura corporea e rilevare il dolore e altre sensazioni. Le cicatrici possono anche ostacolare i movimenti, oltre a causare potenzialmente disagio e stress emotivo. Rispetto al tessuto cicatriziale, la pelle sana subisce un costante rimodellamento da parte del follicolo pilifero. La pelle con peli guarisce più velocemente e si cicatrizza meno di quella non pelosa, e in passato è stato dimostrato che i trapianti di capelli favoriscono la guarigione delle ferite. Ispirandosi a ciò, i ricercatori hanno ipotizzato che il trapianto di follicoli piliferi in crescita, nel tessuto cicatriziale, potesse indurre le cicatrici a rimodellarsi da sole.

Per verificare la loro ipotesi, i ricercatori dell’Imperia College di Londra hanno collaborato con il dottor Francisco Jiménez, chirurgo esperto in trapianti presso la Clinica Mediteknia e professore presso l’Università Fernando Pessoa Canarias, a Gran Canaria, in Spagna. Nel 2017 hanno trapiantato follicoli di capelli nelle cicatrici mature sul cuoio capelluto di tre partecipanti. I ricercatori hanno scelto il tipo di cicatrice più comune, detta normotrofica, che di solito si forma dopo un intervento chirurgico. Hanno prelevato e analizzato al microscopio biopsie di 3 mm di spessore delle cicatrici appena prima del trapianto e poi di nuovo a due, quattro e sei mesi di distanza. I ricercatori hanno scoperto che i follicoli hanno ispirato profondi cambiamenti architettonici e genetici nelle cicatrici verso un profilo di pelle sana e non lesionata.

Il dottor Jiménez ha dichiarato: “Circa 100 milioni di persone all’anno si procurano cicatrici solo nei Paesi ad alto reddito, principalmente a causa di interventi chirurgici. L’incidenza globale delle cicatrici è molto più alta e comprende cicatrici estese formatesi in seguito a ustioni e lesioni traumatiche. Il nostro lavoro apre nuove strade per il trattamento delle cicatrici e potrebbe persino cambiare il nostro approccio alla loro prevenzione”.

La pelle cicatrizzata ospitava nuove cellule e vasi sanguigni, rimodellava il collagene per ripristinare i modelli sani ed esprimeva persino geni presenti nella pelle sana non cicatrizzata. Le scoperte potrebbero portare a trattamenti migliori per le cicatrici sia sulla pelle che all’interno del corpo, dando speranza ai pazienti con cicatrici estese, che possono compromettere la funzione degli organi e causare disabilità.

L’autrice Claire Higgins, del Dipartimento di Bioingegneria dell’Imperial, ha dichiarato: “Dopo una cicatrice, la pelle non riacquista mai veramente le sue funzioni precedenti alla ferita e finora tutti gli sforzi per rimodellarle hanno dato scarsi risultati. Il nostro studio gettano le basi per nuove ed entusiasmanti terapie in grado di ringiovanire anche le cicatrici mature e di ripristinare le funzioni di una pelle sana”.

La ricerca è pubblicata oggi su Nature Regenerative Medicine.