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La serie tv ispirata al celebre videogioco The Last of Us sta per giungere sui teleschermi (su HBO Max negli Stati Uniti e in esclusiva su Sky e NOW in Italia, dal 16 gennaio) e la campagna promozionale è ricca di dichiarazioni di Craig Mazin e Neil Druckmann, rispettivamente showrunner e ideatore del videogioco originale, che hanno adattato il tutto per la tv, e che in una nuova intervista parlano delle insidie del dover o poter modificare aspetti o momenti del videogioco, all’interno del processo di adattamento tra un media e l’altro.
Mazin, difatti, afferma:
Alla fine, gli adattamenti si basano completamente su delle scelte. E possiamo parlare all’infinito di come compiamo queste scelte. E ci sono molti calcoli da fare. Ma per me, quel che contava sempre era “Cosa mi piace? Cosa, da fan, sarei ferito se non ci fosse? E cosa penso dovremmo assolutamente cambiare per adattare a un media che è passivo, non interattivo, non ha gameplay? E quali le cose da cui possiamo venire ispirati e sistemarle in modo creativo, ma sempre nei limiti del ‘cosa mi piace?’?”. Il processo è stato semplificato dal fatto che il materiale narrativo, al di là della giocabilità, è meraviglioso, con personaggi incredibilmente ricchi e relazioni importanti tra di loro.
Abbiamo lavorato in modo che la trama fosse in funzione di questo, di far crescere ed evolvere personaggi e relazioni.
Druckmann aggiunge:
Penso che in passato, l’errore di certi adattamenti veniva dal fatto di passare dal videogioco a un media più passivo, cercando di mantenere a forza l’azione e le cose superficiali che il giocatore fa, centrali nell’atto di giocare ma poco significative in un altro medium.
E riguardo agli inevitabili cambiamenti rispetto alla fonte originale?
Abbiamo deviato [in certi punti], ma non per sorprendere il pubblico. Non è mai stato il nostro obiettivo.
afferma, con Mazin che incalza:
Il percorso è tutto per me. Ci fissiamo sui finali, perché viviamo in una cultura dello spoiler, e ci sono film con folli finali a sorpresa che sono fantastici. Per dire, non avrei mai voluto sapere come finiva Fight Club, prima di vederlo. Ma qui stiamo parlando d’altro. The Last of Us non si basa sui plot twist, quanto sul viaggio e i suoi personaggi.
Basata sull’omonimo videogioco acclamato dalla critica sviluppato da Naughty Dog in esclusiva per le piattaforme PlayStation, The Last Of Us sarà disponibile in tutti i territori in cui Sky è presente, compresi Regno Unito e Irlanda, Italia, Germania, Austria e Svizzera.
La storia di The Last Of Us si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazza di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e l’astro nascente britannico Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, e l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, e Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.
La serie è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.
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