Durante la prima udienza del processo che lo vede accusato di aver truffato gli investitori e i clienti delle sue aziende, Sam Bankman-Fried si è dichiarato non colpevole per tutti gli otto capi d’imputazione. Sam Bankman-Fried è il fondatore ed ex amministratore delegato di FTX, cioè quello che fino a pochi mesi fa era considerato il secondo exchange di criptovalute più grande al mondo (nonché uno di quelli giudicati più sicuri e affidabili).
Sam Bankman-Fried è accusato di aver gestito in modo spregiudicato i fondi dei suoi clienti, che sarebbero stati fatti convogliare in un unico calderone con gli asset di Alameda Research, un’azienda in linea teorica indipendente ma che di fatto – così si presume – agiva come divisione trading di FTX. Proprio ad Alameda si deve il crollo dell’impero di SBF, come era noto nella scena delle criptovalute.
Alameda Research avrebbe usato i fondi dei clienti di FTX per condurre alcune rischiose operazioni d’investimento sulle criptovalute, finendo per bruciare miliardi di dollari. I rapporti opachi tra FTX e Alameda sono venuti a galla dopo che un sito specializzato in criptovalute aveva ottenuto e pubblicato i presunti bilanci di quest’ultima azienda.
Il crollo di FTX e Alameda ha avuto importanti e serie conseguenze sul mercato delle criptovalute, ad esempio provocando un crollo del valore della criptovaluta Solana.
Durante una delle sue ultime dichiarazioni, SBF aveva ammesso di aver commesso degli errori, sostenendo di essere «disposto a tutto pur di poter tornare indietro nel tempo e rifare in modo diverso alcune cose», aggiungendo tuttavia di non aver mai agito con l’interesse di truffare i suoi clienti.
La prossima settimana l’ex magnate delle criptovalute testimonierà davanti alla commissione finanze del Congresso statunitense.