Tim Burton ha di recente parlato a Empire della sua esperienza in Batman, il film del 1989 che fece esplodere la Batmania, e che creò il primo grande fenomeno da cinecomics (dopo che il Superman di Richard Donner inaugurò i cinefumetti). Il regista ha ricordato in particolare la sua esperienza sul set con Jack Nicholson.

Ecco cosa ha dichiarato:

Jack aveva un modo di parlare piuttosto astratto. Mi diceva delle cose ed io fingevo di aver capito, però poi mi avvicinavo a qualcuno per chiedere spiegazioni su cosa avesse detto. C’era una strana comunicazione, non lineare, poco connettiva. Però credo che abbiamo avuto un buon modo di comunicare, cavernicolo. E poi Jack mi ha cresciuto e protetto. Mi sono sentito moto supportato da lui, perché ero molto giovane e mi ha fatto sentire tranquillo sull’idea di fare ciò che pensavo fosse meglio. E lui divenne una cassa di risonanza importante per comunicare con lo Studio di produzione. Mi diede molta forza.

Ricordiamo che l’ingaggio di Jack Nichsolson fu piuttosto tribolato. Inizialmente l’attore era riluttante ad accettare la parte del Joker, al punto che la Warner Bros. iniziò a prendere contatti con Robin Williams. Si trattò però di una mossa che fece smuovere Nicholson, che in cambio pretese un accordo speciale: un compenso di 6 milioni di dollari più una percentuale sugli incassi (che portò il suo caché a toccare i 60 milioni), e tre settimane complessive per girare tutte  le scene con lui presente (su una produzione che durò 106 giorni).

Ma il risultato è valso le richieste,  considerando che il Joker di Jack Nichsolson è divenuto iconico,  e si può considerare lo standard per una performance classica del Pagliaccio del Crimine. Vediamo qui sotto una delle scene più iconiche di Batman con il Joker protagonista.

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