Cefalea a grappolo: le più colpite sono le donne

cefalea a grappolo

La cefalea a grappolo è uno dei disturbi più devastanti che può colpire una persona. Si tratta di uno stato doloroso e problematico che può influenzare gravemente la qualità della vita, sia a breve che a lungo termine. Viene generalmente diagnosticata con la diagnosi clinica da parte di un medico e si presenta con forti dolori pulsanti, spesso localizzati nella regione frontale, temporale o occipitale della testa e del collo. Inoltre, può variare nel tempo: un attacco di solito inizia bruscamente e dura da 15 minuti fino ad alcune ore prima di svanire completamente. Nei casi più gravi possono persistere fino a due settimane ed essere estremamente invalidanti.

Le cause specifiche dietro questa malattia non sono ancora chiare, tuttavia, si ritiene che abbiano anche componenti genetiche oltre che ambientali o psicologiche. Gli attacchi possono essere scatenati da fattori come l’esposizione al fumo o all’alcol, lo stress emotivo intenso o l’altitudine elevata. Le donne che soffrono di cefalea a grappolo possono sperimentare attacchi molto più dolorosi e più duraturi rispetto agli uomini. La cefalea a grappolo può essere un’esperienza estremamente debilitante, con dolori cronici, nausea e problemi visivi che possono durare giorni o addirittura settimane.

I sintomi sono così gravi che possono rendere le attività quotidiane difficili da affrontare, come lavorare o andare al lavoro. Per le donne che soffrono di cefalea a grappolo può anche essere difficile condurre una vita sociale normale in quanto gli attacchi frequenti li possono lasciare deboli ed esauriti. Sebbene la causa della cefalea a grappolo non sia chiara, i medici ritengono che la maggior parte dei casi sia legata allo stress emotivo. Inoltre, c’è anche un forte legame tra la cefalea a grappolo e le fluttuazioni ormonali femminili, il che significa che i livelli di estrogeno e progesterone nel corpo possono influenzarne la frequenza degli attacchi.

 

 

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