Nel numero di gennaio di Empire c’è una lunga intervista a James Cameron, attualmente nelle sale con Avatar: La Via dell’Acqua: nulla di strano, se non fosse che si tratta di un’intervista corale redatta non da un giornalista ma da colleghi: attori e registi piuttosto noti che gli rivolgono domande magari inaspettate. Tra queste ne abbiamo selezionate due che ci sono parse particolarmente interessanti.
Zoë Saldaña, co-protagonista di Avatar, gli ha posto una domanda molto semplice: “Perché l’acqua?”
Il corpo umano è composto per il 60% di acqua. Come si può non amarla? La verità è che sono attratto dall’oceano fin da ragazzino, quando amavo già la fantascienza e gli altri mondi, e mi sono reso conto tutto d’un tratto che un mondo alieno esisteva sulla Terra ed era a portata di muta da sub. Questa promessa di avventura e curiosità mi ha portato inevitabilmente verso l’oceano, anche quando vivevo nel Canada rurale, a 400 miglia dal mare più vicino. Poi i miei primi anni come sub mi sono innamorati degli oceani, dei suoi abitanti, del fascino delle navi e della vita di mare. Cosa che poi ho portato nella mia cinematografia con film come The Abyss e Titanic, così come alcuni documentari sulle profondità marine. E, ora, il nostro piccolo film.
S.S. Rajamouli, regista di uno del film indiano forse più apprezzato dell’anno, RRR, ha chiesto:
“Hai passato venticinque anni nel mondo di Avatar… sono certo tu abbia molte altre storie e idee che vorresti raccontare. Ti fa rimanere male il fatto di non riuscire a esprimerle tutte?”
Ti risponderò doppiamente: in primis, il mondo di Avatar è così vasto che posso raccontare in esso la maggior parte delle storie che voglio diffondere, e provare molte delle tecniche stilistiche che spero di riuscire a esplorare. In seconda istanza, sì… il nostro tempo da artisti è limitato. Mi lamenterò sempre di alcune storie che non sono riuscito a realizzare. Ma provo grande soddisfazione quando altri registi vogliono esplorare alcune delle mie idee, come ha fatto Kathryn Bigelow con Strange Days, o come ha fatto Robert Rodriguez quando gli ho passato il testimone di Alita: Angelo della battaglia. Non vedo l’ora di altre collaborazioni in futuro con registi che ammiro.
Con Avatar: La Via dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione.
Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano. Diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da Sam Worthington, Zoe Saldaña, Sigourney Weaver, Stephen Lang e Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i produttori esecutivi.
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