Il pianeta potrebbe perdere più di una specie su dieci di tipo vegetale e animale entro la fine del secolo. Quasi 3mila scienziati chiedono un’azione da parte dei governi per fermare la distruzione della natura. Tutto a causa della crisi climatica che con il suo progressivo aumento porterà all’estinzione della specie nei futuri decenni. Spesso a causa del crudele comportamento dell’uomo. Il 6% delle piante e degli animali scomparirà entro il 2050 a causa delle emissioni di CO2 salendo al 13% entro la fine del secolo. A livello di riscaldamento globale si stima invece che il 27% delle piante e degli animali potrebbe scomparire entro il 2100.

 

Pensiamo a una specie predatrice che perde la sua preda a causa del cambiamento climatico. La perdita della preda comporta una ‘estinzione primaria’ perché senza niente da mangiare anche il suo predatore si estinguerà. Oppure immaginiamo un parassita che perde il suo ospite a causa della deforestazione, o una pianta in fiore che perde i suoi impollinatori perché diventa troppo caldo. Ogni specie dipende in qualche modo dalle altre.

professor Corey Bradshaw della Flinders University in Australia, coautore dello studio

 

 

Una lettera aperta di quasi 3mila scienziati ha chiesto ai governi di affrontare il consumo eccessivo delle risorse della Terra. Un input per cominciare a invertire la perdita di biodiversità entro il 2030.