Il costo del denaro è aumentato al 2,5% per cui si è vicini a toccare l’orizzonte del 6%. La Banca centrale europea a fine 2022 fa un regalo di Natale ai cittadini europei: porta la traiettoria del costo dei prestiti verso il 6%. La Bce con questa mossa non solo rappresenta il pretesto per far meno ricorso al credito, ma anche la causa probabile di rimborsi difficili. Per le banche però non sarà sufficiente avvantaggiarsi del rialzo dei tassi e allargare l’offerta di prodotti diversi da mutui. Questi ultimi hanno un costo più che quadruplicato che continua a spaventare famiglie e imprese da mesi. La loro capacità finanziaria è decisamente sotto un forte stress. 

 

Per i giovani che vogliono acquistare casa è indispensabile che il governo rafforzi economicamente il Fondo statale di garanzia. La decisione della Banca centrale europea farà alzare i tassi di interesse sui mutui alle famiglie, ad eccezione di quelli a tasso fisso, già contratti con le banche. Le famiglie italiane, comunque, non devono rinunciare al sogno della vita, l’acquisto della casa, perché quando i tassi d’interesse caleranno e diventeranno più favorevoli, sarà possibile estinguere il vecchio mutuo con uno nuovo più vantaggioso.

Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani)