Le renne, conosciute anche come caribù, sono nuotatrici esemplari. Raggiungono una velocità fino a 9,6 km all’ora, lo fanno per spostarsi tra habitat separati dall’acqua. Il fatto che siano brave nel nuoto è perché galleggiano piuttosto bene. Tutto è dovuto agli adattamenti dei loro zoccoli e del loro manto, è ciò che li rende galleggianti. I loro peli sono cavi, sono pieni di sacche d’aria, permettendo di restare al caldo anche a temperature di elevato gelo. In pratica, è una peluria che fa isolante termico.
Una pelliccia calda, ma leggera che permette alle renne di muoversi agilmente e in modo comodo senza appesantirsi. Tutti quei peli pieni d’aria sono un aiuto portatile al galleggiamento. Grazie ai loro zoccoli larghi, le renne possono spingere i loro corpi galleggianti tramite l’acqua con facilità. Si aiutano con le loro corna che spuntano dall’acqua. Non possono quindi volare come nella fantasia dei bambini che sognano di vederle viaggiare nel cielo con Babbo Natale per portare i doni. Le renne, semmai galleggiano.
Loro, inoltre, cambiano stagionalmente il colore dei loro occhi come adattamento per vedere meglio al crepuscolo. Questi animali attuano anche i cosiddetti cicloni di renne. Accade quando si spaventano e così si uniscono continuando a muoversi in un movimento a vortice costante. Un comportamento, forse, attuato per confondere i predatori (orsi, lupi) e rendere più difficoltoso individuare un solo animale dalla mandria. Insomma, anche se la renna non può volare, resta pur sempre un animale speciale.
- Reindeer Don’t Fly, But They Do Float (iflscience.com)