La maternità è un’esperienza che coinvolge ogni madre dal punto di vista fisico, cognitivo ed emotivo. A livello scientifico si parla di una vera e propria crisi d’identità che offre alla madre nuove possibilità di trasformazione e maturazione. Durante la gravidanza la madre muta il suo corpo per ospitare la nuova creatura, ma ci sono anche aggiustamenti psichici della donna. Esiste un dialogo continuo fra madre e figlio e lei si prende cura spontaneamente del suo bambino garantendone il benessere. La madre pensa anche a un nomignolo da attribuirgli pensando a come sarà fisicamente quando nascerà.
Quando il bambino nasce fisicamente è ancora psicologicamente unito alla madre in modo profondo. Durante i primi anni di vita del bambino ci sono due processi paralleli e complementari portando il piccolo a diventare un soggetto indipendente dalla madre. Così la madre nasce insieme al bambino e diventa un essere indipendente al figlio. Il primo processo è quello di separazione (ridimensionamento legame simbiotico) e il secondo quello di individuazione (bambino come individuo autonomo).
A ogni segnale del bambino, la madre lo accudisce con amore. Si prende cura di lui quando piange, quando cambia il pannolino, al momento della pappa, nel cullarlo. Grazie alla vicinanza materna il bambino riesce a distinguere la tensione della fame, il malessere provocato dal freddo e altro ancora. In pratica, nasce lentamente la sua identità. È attraverso il contatto della pelle, di baci, carezze e abbracci che lui può considerarsi piano piano un soggetto a sé. Alla sua nascita è ancora una creatura fusa con la madre, sono legati ancora psicologicamente. In sintesi, non c’è una madre senza un bambino e non esiste un bambino senza le cure di una madre.
- Quando nasce un bambino nasce anche una madre (stateofmind.it)