Intelligenza emotiva: la teoria di Daniel Goleman

Daniel Goleman

Giornalista e massimo esperto di intelligenza emotiva, Daniel Goleman ha più di settant’anni e il sorriso costantemente stampato sulle labbra. Con molto lavoro alle spalle riguardante la sua sfera personale, è riuscito a vedere molto di più di quello che il resto delle persone riescono a percepire. Il ricercatore ha coniato una teoria che mette al centro delle qualità umane l’empatia. Essa è molto più importante di un alto quoziente intellettivo e un cervello brillante. Se non si sanno leggere le emozioni, è pressoché impossibile raggiungere la felicità.

L’empatia secondo Goleman significa avere a cuore la cosiddetta coscienza sociale che interconnette gli esseri umani tra di loro. Con lui anche molti psicologi e sociologi si focalizzano sulle relazioni tra gli umani rispetto all’intelligenza secondo la definizione che conosciamo tutti, ovvero quella legata alle abilità di logica e intellettive.

Cos’è l’intelligenza?

Chiariamo innanzitutto che il concetto di intelligenza è molto labile e ancora oggi dopo molti secoli nessuno fra gli specialisti condivide la definizione del termine stesso. Il professor Goleman, in particolare, ha parlato di intelligenza emotiva, un concetto che si cita molto negli ultimi tempi ma che è sempre stato riportato nei libri di psicologia. A proposito di saggi, anche lo stesso giornalista nel 1995 ha scritto un’opera intitolata proprio “Intelligenza emotiva”. Fu un successo mondiale e sono state vendute circa 5 milioni di copie

Un altro dei suoi colleghi, Edward L. Thorndike, parlò di un concetto simile già nel 1920, quando coniò il termine di intelligenza sociale. Questo termine voleva significare la “capacità di capire gli altri” e di motivarli nelle loro scelte. Altri psicologi, nel corso degli anni ‘40 sono arrivati a capire che i test intelligenza che riguardano il quoziente intellettivo potrebbero essere addirittura invalidi se allo stesso tempo l’individuo risulta incapace sul piano empatico. 

Ed è proprio questo l’obiettivo di Daniel Goleman, che sin dagli anni ‘90 ha fatto propria la missione di far comprendere agli altri il grande potere delle emozioni, che può cambiare radicalmente la percezione che gli individui hanno su loro stessi e il modo in cui si relazionano al prossimo.

Goleman, cresciuto tra i libri di psicologia

Ma veniamo al dunque, la vita di Daniel Goleman conferma appieno quanto sia importante per lui il concetto di intelligenza emotiva. Durante il suo percorso in questo mondo, non sono infatti mancati i periodi difficili. Eppure, come afferma lui stesso, dopo aver appreso l’importanza dell’empatia non vi è giorno in cui il suo sorriso sereno non sia il primo biglietto da visita nei confronti degli altri. 

Goleman sembra infatti un uomo illuminato ed è in grado di vedere oltre a quello che gli altri percepiscono, comprese le connessioni che collegano gli esseri umani tra di loro. Come racconta durante le sue conferenze, ha ereditato la grande passione per la psicologia dalla madre, che era specializzata in psichiatria e si nutriva di libri riguardanti le neuroscienze

La madre, come lui, si formava costantemente sul funzionamento della mente umana e imparava nozioni sulle scienze comportamentali.  La sua infanzia è stata quindi caratterizzata da un’alta sensibilità nei confronti della salute mentale, periodo che lui racconta come di gran fascino nonostante spesso non capiva i discorsi più difficili riguardanti la psichiatria.

Intelligenza emotiva, cos’è

Abbiamo parlato sino ad ora di intelligenza emotiva, ma di cosa si tratta? L’intelligenza emotiva è quel tipo di intelligenza che va al di là dell’aspetto cognitivo. Non si tratta quindi di memoria, di capacità di calcolo o di risolvere i problemi. L’intelligenza emotiva è la capacità di connettersi agli altri, con le nostre emozioni e i nostri impulsi. È quella capacità di gestire le frustrazioni, di superare i problemi con grande controllo e consapevolezza di sé. 

Ed è proprio la consapevolezza il punto cardine della teoria sull’intelligenza emotiva. Chi riesce a conoscere le proprie emozioni parte avvantaggiato, soprattutto perché ogni decisione umana si basa proprio sul sentire interno che provoca lo stesso pensiero. L’essere umano riesce quindi a pensare e ragionare e da creatura umana quale è ed ha imparato a gestire anche gli aspetti più profondi della sfera emotiva.

Motivazione e consapevolezza

Quando si parla di intelligenza emotiva, non si parla solo di empatia ma sono tanti gli ingredienti che compongono questa importante sfera umana. Uno fra gli altri elementi è quello dell’autoconsapevolezza, ovvero la capacità di capire l’interiorità e di essere connessi ai nostri valori. Essere consapevoli ci permette infatti di sentirci sulla strada giusta, un elemento fondamentale per il funzionamento degli esseri umani che hanno bisogno di orientarsi in un mondo caotico ricco di stimoli e di possibilità. 

Altri degli aspetti più importanti sono l’automotivazione e le abilità sociali. Questi valori sono strettamente legati al modo in cui comunichiamo verso l’altro e con noi stessi, mantenendoci sempre motivati tramite la creatività e la fiducia, elementi che ci consentono di arrivare al successo. Ottimismo e comunicazione sono gli ingredienti primari per costruire relazioni sane anche per quanto riguarda l’ambiente lavorativo, dove l’aspetto dell’intelligenza emotiva permette di preservare il rapporto con il prossimo e di conseguenza, di essere ancora più produttivi.

 

 

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