Il più grande terremoto mai rilevato su Marte ha rivelato strati nella sua crosta che potrebbero indicare una passata collisione con un oggetto massiccio, come un meteoroide. La ricerca, condotta da scienziati planetari dell’Università della California e pubblicata in due articoli su Geophysical Research Letters, potrebbe anche indicare che sotto la superficie si alternano strati di rocce vulcaniche e sedimentarie.

Il terremoto di magnitudo 4.7, o marsquake, si è verificato nel maggio del 2022 ed è durato più di quattro ore, rilasciando un’energia cinque volte superiore a qualsiasi altro sisma registrato in precedenza. Sebbene moderato per gli standard terrestri, il sisma è stato comunque abbastanza potente da inviare onde sismiche di superficie lungo tutta la circonferenza del pianeta, la prima volta che questo fenomeno è stato osservato su Marte. Le rilevazioni sono state effettuate da InSight, atterrato su Marte nel 2018. InSight è il primo sismometro spaziale a studiare in profondità lo “spazio interno” di Marte: la crosta, il mantello e il nucleo.

“Il sismometro a bordo del lander InSight ha registrato migliaia di terremoti marziani, ma mai uno così grande, e ci sono voluti più di tre anni dopo l’atterraggio per registrarlo”, ha detto l’autrice Caroline Beghein, docente di scienze della Terra, planetarie e spaziali. “Questo terremoto ha generato diversi tipi di onde, tra cui di due tipi intrappolate vicino alla superficie. Solo uno di questi due è stato osservato su Marte in precedenza, le onde di Rayleigh, le altre, le onde di Love, è la prima volta che vengono osservate.”

“L’alternanza di rocce vulcaniche e strati sedimentari, che si sono depositati molto tempo fa, o un impatto molto grande, come quello provocato da un meteorite, spiegano molto probabilmente le misure delle onde sismiche che abbiamo osservato”.

Questi dati hanno anche permesso a Jiaqi Li, ricercatore dell’UCLA nel gruppo di Beghein, di scoprire che le onde di Love (che sono onde di taglio) si muovono più velocemente nelle zone meridionali dell’altopiano marziano rispetto alle pianure settentrionali. L’emisfero settentrionale di Marte ha un’altitudine inferiore ed è coperto da un maggior numero di crateri rispetto all’emisfero meridionale. La teoria prevalente per spiegare l’origine di questa differenza è stata quella di un grande impatto nelle pianure.