Alcune teorie scientifiche hanno cercato di capire come mai l’essere umano prova l’esperienza della risata quando sente o legge qualcosa di divertente. Sono moltissimi i fattori che portano l’uomo a ridere e alcuni tra questi, come evidenziato da ricercatori e psicologi, sono semplicissimi. Uno fra tutti la presa in giro, che include il senso di arroganza e la superiorità. Vi sono poi le incongruenze, quando ci sono significati non compatibili tra di loro in una stessa situazione.
Il discorso è molto complesso, e come si può ben immaginare quello che sta dietro ad emozioni come quelle della risata e dell’umorismo, si porta dietro più di 10 anni di letteratura scientifica. Gli scienziati, dopo aver esaminato un centinaio di documenti, hanno provato a dare una nuova spiegazione al fenomeno della risata, arrivando alla conclusione che si tratta di uno strumento che ha avuto il ruolo di aiutare l’essere umano a sopravvivere in alcuni momenti della storia della specie. Ma vediamo nel dettaglio come si è evoluta la risata e quali sono stati gli elementi che hanno portato la ricerca ad esprimere queste teorie sull’umorismo.
Perché si ride, le ipotesi
Le teorie sono davvero infinite e nessuno fino ad ora è stato in grado di comprendere quale sia la motivazione specifica dietro a qualcosa di così semplice ma allo stesso tempo complesso come il fenomeno della risata. Tuttavia, coloro che si occupano di studiare a fondo la condizione umana, sono riusciti a condensare in tre fasi il processo della risata. Si è scoperto che a scatenarla sono tre emozioni: lo smarrimento, la risoluzione di un particolare segnale di “tutto chiaro”, ma lo vedremo in seguito nel dettaglio.
Focalizziamoci prima di tutto su quella che viene chiamata in gergo scientifico la teoria dell’incongruenza. Questo spiega a fondo il motivo per cui una persona arriva ridere dopo una battuta umoristica. Anche se non è sufficiente, è un passo avanti per comprendere tutti i meccanismi che stanno dietro ad un fenomeno così particolare. Per quanto riguarda questa teoria, l’essere umano arriva a ridere quando trova elementi incompatibili tra di loro e si confronta con situazioni che sovvertono le aspettative di normalità.
Facciamo un esempio: se vedessimo un pinguino che passeggia per strada, potrebbe sembrare un fenomeno strano, ma non è sufficiente per scatenare una risata. Se il pinguino si rotolasse come una palla, la situazione cambierebbe totalmente e si inquadrerebbe un vero e proprio momento ironico e assurdo allo stesso tempo.
Gli esempi di un’esperienza umana che si confronta con la risata, sono tantissimi nella storia della specie. Li vediamo sin dalla prima infanzia con i cartoni animati in cui accadono numerose situazioni ridicole. In questo caso, vengono esagerate in modo tale da farle percepire allo spettatore come innocue e allo stesso tempo impossibili per quanto riguarda la loro realizzazione nel mondo reale. Ecco perché la risata avviene quando la situazione è divertente ma senza un pericolo reale, poiché altrimenti preferirebbe il fenomeno della paura. Qualcosa ci fa ridere proprio perché non è reale e perché la situazione strana resta tale e lontana da noi e senza implicazioni sulla nostra persona.
Risoluzione e sollievo
Abbiamo parlato anche di risoluzione e di sollievo. Queste due emozioni hanno strettamente a che fare a quanto accennato prima riguardo alla sopravvivenza della specie. Lo stress e le preoccupazioni, tratti quotidiani della nostra società, vengono elaborati e superati anche tramite le risate che prendono un significato risolutivo di qualcosa di apparentemente ingestibile.
Anche il sollievo, tipico della risata, avvisa il nostro corpo e le sinapsi, comunicando loro di essere al sicuro. Per millenni quindi, le persone potrebbero aver usato la risata proprio per comunicare al prossimo di non rispondere ad un’azione con l’attacco o la fuga, diminuendo così l’aggressività nell’altro. Ridere significa quindi che la minaccia è passata. L’umorismo è salvifico al fine di mantenere a bada i sentimenti di rabbia e di vendetta.
Ridere come terapia
Come molti fenomeni tipici dell’atteggiamento umano, anche la battuta e la conseguente risata custodisce dentro di sé un processo dove qualcosa di strano e sconcertante si trasforma gradualmente in qualcosa di poco serio e allo stesso tempo comico. Uno studio sul pianto, condotto da numerosi ricercatori scientifici ha inoltre dimostrato quanto piangere sia simile ad azioni naturali come respirare, masticare e camminare, le quali avvengono sostanzialmente senza che vi siano coinvolte emozioni forti.
Tra queste azioni rientra anche la risata, considerata dalla scienza come un comportamento ritmico che serve il corpo per rilasciare energia. Le sinapsi e centri cerebrali dove viene regolata la risata, lavorano al fine di controllare tutte le emozioni negative come le paure e l’ansia. Non a caso, in ambito ospedaliero viene spesso utilizzato l’umorismo per portare i pazienti ad una guarigione più veloce, come hanno dimostrato tutti gli studi riguardanti la clownterapia. L’umorismo e le risate agiscono anche su patologie mentali come l’ansia e la depressione, oggi incredibilmente frequenti in una società sottoposta a continui stress quotidiani.
- Why Do We Laugh? New Study Suggests It May Be a Survival Strategy (sciencealert.com)