If We Were Villains, le parole dell’autrice e la nuova edizione italiana

if we were villains M L Rio

Siamo praticamente a ridosso delle feste di Natale, se ancora state cercando il regalo ideale da regalare e regalarvi e siete appassionati lettori ho io una soluzione al vostro dilemma. L’editoria italiana in questi ultimi anni ci sta regalando edizioni incredibili. Prima solo all’estero, in particolare in Inghilterra o negli Stati Uniti, potevamo trovare libri con pagine colorate, sovracopertina illustrata in modo inedito, disegni sulla sottocoperta ecc… Oggi invece anche l’editoria italiana è al passo con i concorrenti stranieri. Le edizioni speciali non sono più un lusso ad appannaggio di pochi eletti ma quasi una regola nel mercato editoriale italiano. Pagine colorate e doppia copertina sono ormai un classico dei romanzi fantasy young adult. Le collector édition stanno pian piano diventando una regola anche nel paese nostrano. Non dovrete stupirvi quindi se vi comunico che Sperling & Kupfer non ha perso l’occasione di realizzare una nuova e splendida edizione di un romanzo molto popolare all’esterno ma stranamente poco noto nel paese nostrano. 

Il protagonista di oggi è If We Were Villains di M. L. Rio e la splendida edizione illustrata italiana. Il volume è edito Frassinelli, sezione interna in casa Sperling & Kupfer destinata alla pubblicazione dei romanzi per adulti. La case editrice in occasione della pubblicazione inglese dell’edizione illustrata non ha perso tempo ed ha scelto di portare anche ai lettori italiani una splendida edizione identica all’originale. 

Forse non tutti lo sanno ma lo stesso romanzo era tua stato pubblicato in Italia nel 2018. All’epoca il titolo era diverso, recava solo l’attuale sottotitolo “Non è colpa della luna”. La cover aveva come protagonista una fotografia, non un’illustrazione come sono invece solite avere le cover attuali, ed era profondamente diversa rispetto all’originale. Nella versione inglese o americana la copertina era fortemente legata alla matrice originaria dell’opera, Shakespeare. L’autrice si è laureata in Letteratura inglese e Arte drammatica alla University of North Carolina ed è una grandissima espero ed appassionata del teatro di Shakespeare. Non un caso la sua opera in diversi punti ricorda tanto la prosa dello scrittore e drammaturgo inglese. 

Per questa nuova ristampa, invece, è stata data grande importanza all’estetica, proprio come l’autrice ha prestato la sua attenzione nel ricreare le giuste atmosfere nel romanzo così la cover evoca subito tutto ciò che il genere dark academia suscita fin dalle primissime battute. 

Torneremo presto sulla questione genere e copertine grazie alle recenti dichiarazioni di M. L. Rio

M. L. Rio: dalla serie TV alla passione per Shakespeare

L’autrice, M. L. Rio,  ha commentato recentemente l’uscita della nuova edizione del suo primo romanzo e si è aperta in merito alla serie tv che trasporrà in salsa live action la sua opera. 

If We Were Villains autricePer quanto concerne la serie tv lo scorso 27 settembre Deadline ha lanciato per primo la notizia in merito ad un adattamento televisivo di If We Were Villains. I diritti di trasposizione seriale dell’opera sono stati acquistati da I Blink49 Studios di John Morayniss e dal produttore di Sex Education (Eleven). Produzione mista canadese e britannica quindi. Carolyn Newman e Virginia Rankin dei Blink49 Studios sono anche produttori esecutivi, insieme a la Rio a cui si aggiungono il produttore nominato ai Tony Christopher Maring di CM Stage Productions, Andrew Williamson, Henrik Meyer ed Enuka Okuma. Una squadra quindi ben nutrita che è pronta a regalare ai fan del romanzo quello che desiderano, si spera. 

 

Nessuno scrittore è ancora collegato direttamente alla serie tv e i dettagli della distribuzione internazionale non sono stati ancora definiti. Non ci resta che attendere e sperare in una pronta distribuzione anche nel paese nostrano. 

M. L. Rio proprio in merito alla serie tv ha dichiarato:

Io ed il mio agente abbiamo. Edito i diritti di trasposizione del mio romanzo dopo tanto tempo dalle sua uscita. Il romanzo è datato 2017 quindi potete ben capire l’importante lasso di tempo che è trascorso da allora ad oggi. Vi chiederete come mai abbiamo atteso così tanto… beh la risposta è molto semplice: cercavamo il produttore giusto, colui che fosse in grado di adattare al meglio il mio testo senza snaturarlo o privarlo della sua anima principale. Sarebbe stato facile venderlo al migliore offerente ma non erano questi i miei obbiettivi. L’annuncio è arrivato a settembre e ora siamo nel vivo dell’attività. In questo momento ci stiamo occupando della ricerca del giusto sceneggiatore. Non è facile e stiamo facendo diversi, davvero tanti incontri e selezioni. Io non scriverò la sceneggiatura. Sono una scrittrice ma non mi sento in grado di scrivere il copione della mia stessa serie tv, non è la mia professione. Ad ogni modo consiglierò e supervisionerò tutto ciò che concerne Shakespeare. In questo direi che mi sento realmente a mio agio e penso di essere molto utile alla causa. Posso dirvi che la serie non sarà una di quelle classiche serie tv a stagioni infinite. No, assolutamente no. If We Were Villains è stata fin da subito pensata per essere trasposta come miniserie da 6 o 7 episodi al massimo. Il romanzo è autoconclusivo e così sarà lo show. Ci sono tante serie tv che partono da romanzi autoconclusivi e poi prendono la loro ma questo non è il caso di If We Were Villains. Si, come ho detto l’idea è quella di una serie tv da 6 o 7 episodi, non di più o comunque non avrà più di una stagione.

Hai per caso in mente già qualche attore che potrebbe interpretate uno dei tuoi personaggi? Dato che il tuo testo è molto corale magari oggi ti puoi già immaginare il volto dell’attore che sarebbe perfetto ad interpretarlo…

Ad essere molto onesta sono convinta che ad Hollywood servano attori nuovi, volti freschi e nuove leve. Ormai tutti gli show o i film hanno sempre come protagonisti principali attori già noti e amati, per carità sono bravissimi ed esteticamente molto adatti ma sono sempre gli stessi. Per intenderci penso che avere nel mio cast Timothée Chalamet sarebbe davvero molto cool ma non rispecchierebbe ciò che vorrei. Desidero che i volti dei miei personaggi siano quelli di attori non famosi, attori emergenti e che meritano il giusto spazio. Questo ovviamente senza nulla togliere a Timothée Chalamet che è un bravissimo attore e uno splendido ragazzo ma ha già la sua notorietà. If We Were Villains darà spazio a giovani attori non noti. Almeno queste sono le miei idee ed i miei desideri.

Per quanto riguarda la struttura del tuo romanzo, il tuo testo ha una forma molto particolare. Sappiamo che sei un’appassionata di teatro, che hai recitato a teatro e frequentato l’accademia ma perchè hai scelto di dare al tuo romanzo la struttura di un copione teatrale, con tanto di divisioni in atti?

Ah la risposta è molto semplice, le ragioni sono molto semplici. Quando decidi di scrivere un libro con 7 protagonisti tutti ugualmente principali e protagonisti, tutti nella stesa stanza nello steso momento per evitare di scrivere ogni due per due “Lui ha detto o lei ha detto” ed incorrere quindi nel perenne discorso indiretto la struttura che ho scelto era l’unica possibile. La definirei necessaria per la trama e per vedere sensato e scorrevole il tutto. If We Were Villains è un romanzo davvero denso di dialoghi, suppongo che sia soprattutto per questo che si legge così velocemente e la lettura scorre in maniera piacevole. Ad essa davvero onesta il mio editore (Titan Books) quasi 10 anni fa, quando il romanzo è stato selezionato per essere poi soggetto alla pubblicazione, non era molto convito della struttura che avevo scelto. Più volte mi ha detto che non aveva mai venduto libri con una struttura simile, così ricchi di dialoghi e scritti proprio come ad emulare un copione di un’opera teatrale. Io gli ho ribadito diverse volte che per me questa era l’unica soluzione possibile, era l’unico modo che conoscevo per scrivere la storia dei Villains. Penso di averlo convito alla fine ed ora il romanzo è arrivato alla popolarità attuale. Diciamo che tutto il resto è storia.

if we were villains edizione italianaSe fin ora abbiamo parlato solo di struttura e in maniera piuttosto tecnica è giunto il momento di addentrarci in ciò che concerne il genere. If We Were Villains è diventano, per ammissione stessa dell’autrice nell’introduzione dell’edizione speciale del suo romanzo, molto popolare, possiamo dire virale, nel 2020. L’anno della pandemia ha smosso le acque nel mercato editoriale ed ha cambiato tantissime dinamiche. If We Were Villains è stato pubblicato nel 2017 nei paesi anglosassoni ma all’epoca non aveva raggiunto la popolarità di oggi. Gran parte del merito è dovuta al passaparola positivo che nel 2020 si è scatenato su TikTok in merito al romanzo. Intorno al marzo del 2020 in tutto il mondo è iniziato è il lockdown generale, persone abituate a trascorrere l’intera giornata fuori casa si sono ritrovate costrette nella propria dimora, magari con persone che non conoscevo davvero bene oppure non erano di grande compagnia. La lettura ha svolato le giornate sia dei lettori più assidui che di coloro che difficilmente avrebbero trovato il tempo o la volontà di iniziare un nuovo libro. Così i fan del romanzo di M. L. Rio hanno iniziato a dedicare diversi video a If We Were Villains e grazie alla rapita vitalità del nuovo social e alla ottima scrittura dell’autrice Canadese ecco che If We Were Villains nel giro di pochissimo tempo è diventato uno dei libri più amati del booktok. Non è affatto un caso se oggi possiamo avere tra le mani l’edizione speciale del romanzo. Tuttavia è importante ricordare che If We Were Villains ora viene comunemente accostato al genere dark academia ma in realtà quando è stato scritto e pubblicato il termine non era ancora stato ben definito. M. L. Rio non sapeva di star scrivendo un opera che presto sarebbe stata definita appartenente al genere dark academia. 

L’autrice infatti ha dichiarato:

“Ora quando parliamo di dark academia ci riferiamo ad un sottogeneri del fantasy nella maggior parte delle volte, in alcuni casi al genere mystery. Io quando ho scritto If We Were Villains non avevo riferimenti a cui attenermi. Non sapevo proprio di star scrivendo un libro dark academia. All’epoca ero solo molta attenta ai dettagli ed alla cura dell’estetica del mio romanzo. Volevo curare l’accademia in ogni dettaglio e l’ispirazione a Shakespeare era notevole, si percepisce anche leggendo il testo. Probabilmente i capostipiti del genere sono Dio di illusioni di Donna Tartt e Pace separata di John Knowles. Ora a quanto pare anche il mio If We Were Villains rientra tra questi.”

M. L. Rio ha anche dichiarato che ora si sente un’autrice profondamente diversa rispetto alla ragazza che ha scritto If We Were Villains. “Non so se ad oggi riscriverei lo stesso romanzo, probabilmente no. La popolarità del romanzo mi ha resa molto consapevole dei suoi difetti. Lo trovo troppo onesto, tanto vero.

If We Were Villains è un romanzo che fonde sapientemente e con un tono davvero poetico il genere mystery con l’attuale genere dark academia. I personaggi, il teatro e la vita vera sono i protagonisti della scena. La prosa della M. L. Rio è sinfonica, estremamente scorrevole e piacevole. Impossibile annoiarsi con in mani il testo. I personaggi sono il motore della trama così come nel teatro anche nel romanzo della Rio. L’autrice è riuscita a trasporre la sua passione per Shakespeare e per il palcoscenico teatrale senza sovrastare i personaggi e integrando perfettamente le sue conoscenze con la storia inedita. Anzi, la sua ottima preparazione è il tocco distintivo che differenzia If We Were Villains da tutti i testi che in passato ed in futuro cercheranno di emularlo. È davvero difficile raccontare una storia così strutturalmente particolare senza riscorrere la perfetta atmosfera. La Rio è riuscita nell’impresa grazie alle sue esperienze e conoscenze accademiche pregresse. Io consiglio la lettura del romanzo a chi ama le storie che lasciano incollati alla pagine fino a notte fonda, a chi è appassionato di teatro e dei dramma shakespeariani e a chi desidera avventurarsi nel primo romanzo dark academia. 

Un ultima parola la dedico alle illustrazioni di Angie Hoffmeister. Trovate i disegni dell’artista sia nell’interno della copertina che all’interno del testo. I primi sono a colori mentre i secondi in bianco e nero. Vi aiuteranno ad immergervi perfettamente nelle atmosfere del romanzo. Sono in perfetta sintonia con il mood della storia. Un’ottima aggiunta e un plus che rende l’edizione speciale davvero speciale. 

Vi lascio di seguito la trama ufficiale di If We Were Villains:

Quando gli amici diventano nemici, non c’è limite al male che possono farci.

Oliver Marks ha scontato dieci anni di carcere per l’omicidio di un compagno di college. Ai tempi della condanna, non tutti erano convinti della sua colpevolezza, in primis il detective Colborne, che ora lo attende fuori dal carcere per sapere finalmente la verità. La storia che Oliver si accinge a raccontargli si svolge alla Dellecher, una delle più prestigiose scuole di arte drammatica degli Stati Uniti, dove Shakespeare è venerato come un dio e non c’è limite alla competizione. Giovani, belli, ambiziosi, Oliver e i suoi sei amici sono inseparabili e dividono il tempo fra prove, performance e feste all’insegna dell’eccesso. Ma, una volta giunti al quarto e ultimo anno, qualcosa nel gruppo si incrina. I ruoli dei drammi che mettono in scena prendono sempre più spazio nella loro vita reale, ed emergono gelosie sopite, invidie, rancori. È Richard, più di tutti, a perdere il controllo, finché, un freddo mattino di novembre, viene trovato morto. A quel punto, per ognuno dei sei giovani attori rimasti inizia la prova di recitazione più ardua: convincere la polizia, gli altri e se stessi della propria innocenza. Perfetta per i fan del dark academia , una storia di lealtà e tradimento, follia e ossessione, colpa ed espiazione, che conduce il lettore lungo il confine magico e pericoloso tra la vita e l’arte.

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