Non tutti sanno cos’è un wormhole, un ponte nello spazio-tempo che collega due luoghi diversi, creato su un processore quantistico. Un esperimento, che sfruttato, può dare ulteriori informazioni sulla gravità quantistica. Finora non era stato possibile osservare i wormhole con la fisica quantistica, lasciando aperta l’ipotesi della materia esotica. Questa con le caratteristiche di negatività si è resa disponibile per aprire un wormhole.
Maria Spiropulu al Caltech e Daniel Jafferis all’Università di Harvard hanno tentato l’esperimento. L’obiettivo era la creazione di un sistema per un teletrasporto simile a un wormhole. Hanno usato un teletrasporto quantistico di informazioni tra due particelle entangled. Un processo in grado di avvenire in modo istantaneo emulando l’invio di informazioni quantistiche con un wormhole gravitazionale.
Si è scoperto quindi che un processore quantistico è il dispositivo sperimentale ideale per esplorare le similitudini fra teletrasporto quantistico e wormhole. Si è dimostrato di poter tenere aperto un wormhole a sufficienza per l’invio di informazioni con l’applicazione di onde d’urto di energia negativa. Quest’ultime sono le uniche a poter aprire il wormhole, sono anche le sole a consentire il passaggio dei segnali.
Poiché le onde d’urto di energia negativa sono le uniche a poter aprire il wormhole, sono anche le sole a permettere il passaggio dei segnali. Un passo notevole verso la fisica gravitazionale usando processori quantistici. In futuro ci saranno nuove idee da esplorare e si aspetta l’esecuzione di esperimenti sulla gravità dai computer quantistici.