Un gruppo di ricercatori durante lo studio di un lungo lampo di raggi gamma (GRB) hanno scoperto le caratteristiche inaspettate di una kilonova. Si tratta della colossale esplosione innescata dalla collisione di stelle di neutroni. Una scoperta che sfida la teoria per cui i GRB lunghi siano derivanti solo da supernove, esplosioni di fine vita di stelle massicce. 

I lampi di raggi gamma sono di due tipi: lunghi e brevi. Quelli lunghi durano da un paio di secondi a un minuto, quelli brevi meno di due secondi. I lunghi si formano quando una stella con la massa 10 volte quella del sole esplode. I brevi quando due oggetti compatti si scontrano per formare una kilonova. Osservando le conseguenze di un GRB lungo nel 2021 hanno scoperto i segni sorprendenti di una fusione di stelle di neutroni. Non quindi il segnale previsto di una supernova. In pratica, è la prima volta che una kilonova è stata associata a un GRB lungo. 

Gran parte dei GRB ha origine nel lontano universo primordiale. Il più lontano GRB mai registrato ha viaggiato per quasi 13 miliardi di anni prima di essere rilevato qui sulla Terra. Una caratteristica che distingue la kilonova è la sua luminosità a lunghezze d’onda del vicino infrarosso rispetto alla luminosità nella luce visibile. Tale differenza di luminosità è dovuta agli elementi pesanti espulsi dalla kilonova. Essi bloccano in modo efficace la luce visibile permettendo però alla luce infrarossa di lunghezza d’onda maggiore di passare senza ostacoli.

Anche altri team hanno studiato in modo indipendente tale fenomeno arrivando alla stessa conclusione. Oltre a far capire meglio la natura delle kilonova e dei GRB, tale scoperta permette un nuovo modo di studiare la formazione dell’oro. Gli esperti possono identificare i siti che creano elementi pesanti cercando la firma di una kilonova, dopo un lampo di raggi gamma di lunga durata.