Le previsioni annunciano l’aumento dell’inflazione fino al picco dell’11,2% anno su anno e quella core il 5,3% anno su anno. Dai mercati è atteso che l’inflazione complessiva di novembre sarà al 10,4% anno su anno. L’inflazione core si attesta al 5,3% anno su anno e nel corso del 2023 scenderà al 3,2% entro ottobre 2023.

Lo studio d’analisi effettuato sull’inflazione quindi sostiene che nell’area dell’euro raggiunga il picco a dicembre. A differenza dei mercati e del consenso, che credono che il picco sia ormai alle spalle. Il fenomeno dell’inflazione è anche caratterizzato dalle continue sorprese dei prezzi dell’energia. I dati sui prezzi alla produzione suggeriscono un brusco risveglio. Anche se non si sa in che misura queste pressioni sui prezzi incideranno sull’inflazione. Un numero crescente di voci del paniere mostra un’inflazione sempre più elevata. 

Il tasso d’inflazione deve scendere e non arrivare alla previsione fatta del 15% in Europa. La crescita mensile dei prezzi quindi deve essere inferiore a quella di un anno fa. L’aumento dei prezzi nel 2022 è stato davvero elevato, quindi l’asticella non è alta per vedere l’inflazione annuale scendere. La crescita mensile dei prezzi rimane però eccezionalmente alta. La chiave di tutto quindi è aspettare che l’aumento dei prezzi mensili si assesti a un tasso coerente della Bce del 2% annuo.