Chiunque da appassionato o da addetto ai lavori non può non restare affascinato dal mondo Disney, e dalla possibilità di entrarci a contatto in qualche modo. Carlo Lauro è uno tra coloro che ce l’hanno fatta, trasformandosi da appassionato in professionista Disney, grazia alla sua attività di disegnatore di fumetti. Il suo percorso lo ha visto partire “idealmente” da Reggio Calabria, per arrivare fino agli Stati Uniti, dove a gennaio farà il suo esordio per Dynamite come disegnatore della serie su Darkwing Duck. Abbiamo avuto la possibilità di fare un’intervista a Carlo Lauro durante Le Strade del Paesaggio Festival del Fumetto 2022 di Cosenza.
Ecco il report dell’intervista.
Com’è iniziato il tuo percorso da disegnatore?
Nel 2013, con il mio amico e collaboratore Roberto Megna ci siamo messi a pensare a qualcosa da disegnare e scrivere, così è nato The Last Fap, una parodia di The Last of Us, che racconta di una pandemia zombie nata a causa della mancanza di pornografia. Quello è stato il nostro primo fumetto.
Il tuo percorso per arrivare a Disney com’è proseguito?
Ci sono state prove su prove, esercizi su esercizi, non mi sono mai fermato. Poi ho lavorato con Arancia Studio ai concept di Daisy, il fumetto Disney Panini pubblicato a novembre. I miei lavori sono stati accettati, e da lì il percorso è andato avanti.
Parlaci un po’ dei Misteri di Daisy, di che tipo di storia si tratta?
Di solito il personaggio di Paperina è un po’ sacrificato, mentre in questo caso viene messa al centro dell’attenzione. Lei fa la spadaccina mascherata, e protegge la regina di Parigi in una divertente serie di storie in costume. Mirka Andolfo ha scritto la sceneggiatura, ed io sono stato chiamato a contribuire ai disegni. Il primo volume è stato già pubblicato, ed il 12 dicembre è in uscita il secondo.
Questo lavoro ti ha portato a sbarcare negli Stati Uniti con la serie a fumetti su Darkwing Duck. Cosa rappresenta per te questo personaggio, e la possibilità di lavorarci?
Sono orgoglioso di essere stato chiamato a lavorare sul fumetto di Darkwing Duck, lo seguo fin dagli anni Novanta, quando grazie ai cartoni e ad i videogiochi è uscito alla ribalta. Quando ha fatto la sua comparsa sembrava una figura particolare, quasi di nicchia, lo possiamo considerare una prima forma di contaminazione fumettistica degli anni Novanta.
Qual è il consiglio che vorresti dare a tutti i fumettisti che aspirano a disegnare per la Disney?
Esercitarsi sempre e copiare, Disney ha il suo stile, bisogna studiare quei personaggi e riproporli nella stessa identica maniera.
Com’è nata la tua passione per il mondo Disney, e per il fumetto in generale?
Da piccolo leggevo Topolino, e tante altre storie Disney. Il mio primo amore però sono stati i manga, in particolare Dragon Ball. Adoro Akira Toriyama, sono stato molto influenzato dal suo stile.
C’è qualcosa che ti lega in particolare ai personaggi del mondo Disney, e magari a quelli su cui hai lavorato?
Non ho realizzato storie di Paperino, però ne ho disegnate con Paperino presente, e mi sono rispecchiato molto nella sua sfiga, nella rivalità con lo zione, nella goffaggine. Lui è un personaggio che mi rappresenta molto.
Il tuo percorso artistico, al di là delle collaborazioni Disney, è particolare, considerando che è iniziato e sta tutt’ora proseguendo in coppia con Roberto Megna. Cosa significa fare un percorso artistico e lavorativo in duo?
Abbiamo iniziato insieme ed ogni anno ci prefissiamo di pubblicare un certo numero di storie, ne abbiamo già fatte dieci in sei anni. Ho iniziato con lui e non sono mai stato solo, ci siamo sempre supportati, ci sono stati tanti momenti bui, e siamo stati fortunati a non essere mai soli.
Ha influito il tuo lavorare in duo anche nel percorso Disney?
Assolutamente. Devo svelare che io non consegno mai le tavole se prima non ho ricevuto l’approvazione di Roberto. Chiedo sempre un suo parere, mi dice cosa c’è da sistemare e mi dà l’ultimo check prima della consegna. Siamo abituati a lavorare così.
Siete forse l’unico caso in Italia di coppia di fumettisti che ha creato anche degli alterego all’interno delle proprie storie.
Abbiamo i nostri alterego che sono Dave e Dude, conosciuti anche come Dick e Cok. Ora stiamo rielaborando il fumetto L’Anello dei Signori, pubblicato nel 2016, che è una parodia del Signore degli Anelli con i nostri personaggi inseriti all’interno. Lo sto ridisegnando perché con gli anni il mio stile è cambiato, e vorrei aggiornarlo. E poi per Poliniani Editore è uscito Horror Show: racconta dell’importanza dell’amicizia all’interno di un contesto orrorifico, tra film e videogames. Un viaggio forzato dei nostri personaggi con situazioni parodiche horror, ed in sottofondo c’è l’accettazione del dolore e della perdita.
Avete scritto anche delle storie che non hanno i vostri personaggi alterego come protagonisti?
Negli ultimi tempi per Green Moon Comics è uscito Detective Cog-Lion, una parodia dell’universo poliziesco noir. Il protagonista è questo detective che riesce a trovare in maniera particolare la soluzione a dei casi deliranti. Cog-Lion è un tipo serioso in un mondo assurdo. Questo fumetto ci ha fatto esplorare l’umorismo no sense, che era un qualcosa che ancora non avevamo trattato.
Dalla Calabria alla Disney come vedi il tuo percorso guardandoti indietro?
Vedo dei momenti bui, ma anche tante risate. Grazie al fatto di lavorare quasi sempre in duo ho potuto vivere questa cosa come un lavoro ma anche come una passione da condividere. Per me è tutto un percorso in positivo.
Sogno nel cassetto?
Direi un cartone animato su Netflix dedicato a Horror Show. Per ora, però, mi “accontento” di Darkwing Duck.