Gli sviluppatori avranno più libertà sul prezzo dei loro contenuti. Apple non obbligherà più gli sviluppatori a scegliere tra una lista di prezzi ‘fissi’ predeterminati. Lista che, ad esempio, imponeva che le applicazioni a pagamento distribuite sull’App Store partissero da un minimo di 1,19€.

Poi c’è stata una class action, che ha visto Apple concordare con la parte attrice una serie di cambiamenti alle politiche del suo marketplace (oltre che il pagamento di un indennizzo di ben 100 milioni di dollari). In quell’occasione, Apple aveva promesso una ‘liberalizzazione’ dei prezzi per tutti gli sviluppatori.

L’azienda ora concede una flessibilità estrema: partendo da un minimo di 0,29€, gli sviluppatori potranno liberamente decidere il prezzo dei loro contenuti.

Peraltro, Apple si riservava il diritto di modificare automaticamente i prezzi, ad esempio aumentandoli per adeguarli all’inflazione. Ora gli sviluppatori potranno decidere di fissare una soglia massima dei prezzi. Ad esempio – per ragioni di marketing -, uno sviluppatore potrebbe decidere che la sua app non superi mai un costo di 6.99€.

Gli sviluppatori saranno comunque liberi di impostare l’adeguamento automatico dei prezzi a seconda delle oscillazioni del valore delle diverse valute locali. L’App Store supporta 174 regioni e 44 valute diverse.

Con questa novità, il controllo di Apple diventa decisamente meno oppressivo: è un’importante rivoluzione a beneficio degli sviluppatori e dei consumatori.