Sonnolenza diurna: ecco i rimedi

sbadiglio

Al mondo sono 12 milioni gli italiani che soffrono di disturbi del sonno. A soffrirne di più sono le donne, poi seguite da bambini e ragazzi. Il disturbo di sonno più comune è l’eccessiva sonnolenza diurna (EDS). La difficoltà di rimanere svegli durante il giorno con apatia e riduzione del livello di coscienza. Altri sintomi sono affaticamento, poca concentrazione e irritabilità. Alla base di questa patologia c’è l’Apnea ostruttiva da sonno: pause respiratorie brevi che durante la notte portano a svegliarsi molto spesso. Ecco che questi micro-risvegli ripetitivi privano del sonno, dando sonnolenza durante il giorno. 

Da poco è disponibile in Italia un nuovo farmaco, il Pitolisant. Migliora lo stato di veglia e riduce l’eccessiva sonnolenza diurna in pazienti adulti con apnee ostruttive del sonno.

 

L’eccessiva sonnolenza diurna è una condizione sempre più frequente. Il 33% della popolazione adulta riferisce un’eccessiva sonnolenza durante il giorno: nella metà dei casi è associata a limitazione funzionale, ad una ridotta spettanza di vita, ad affezioni cardio e cerebrovascolari, a disturbi psichici e ad incidenti. La classificazione Internazionale dei Disordini del Sonno definisce la sonnolenza come una maggiore propensione ad addormentarsi in momenti inappropriati, interferendo con le comuni attività della vita quotidiana. In definitiva, può essere definita come una sensazione soggettiva di un bisogno di sonno o episodio di addormentamento non intenzionale in una condizione non usuale (tempo e luogo). È auspicabile che ci si rivolga al medico ogni qualvolta si percepisca o venga fatto notare da terzi una difficoltà a mantenere lo stato di veglia in situazioni abituali o vi sia una sensazione di stanchezza non giustificata che in realtà può essere una EDS.

Giuseppe Insalaco, pneumologo e primo ricercatore presso l’Istituto di Farmacologia

 

 

Un disturbo molto diffuso che è una rilevante causa di EDS è sicuramente l’OSA. Ricorrenti episodi di ostruzione completa (apnea) o parziale (ipopnea) durante il sonno delle vie aeree superiori (faringe). Apnee e ipopnee danno riduzioni di ossigeno, fluttuazioni del battito cardiaco, aumento della pressione arteriosa, frammentazione del sonno. 

Le cure più usate sono CPAP e gli apparecchi di avanzamento mandibolare (MAD). Il farmaco però da poco disponibile in Italia, il Pitolisant è un antagonista inverso del recettore H3 dell’istamina. Il farmaco può essere efficace nel migliorare la sonnolenza diurna, nell’aumentare il mantenimento della vigilanza e nel ridurre l’astenia. Inoltre, un ottimo accorgimento per la popolazione generale è mantenere un ritmo sonno-veglia nel corso della settimana rispettando i ritmi circandiani. Insomma, avere una buona igiene del sonno.

 

 

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