Gli scienziati hanno atteso con impazienza le prime osservazioni del Telescopio Spaziale James Webb della lontana luna di Saturno perché ospita una superficie sorprendentemente simile a quella della Terra, con fiumi, laghi e mari. Quel momento è arrivato finalmente il 4 Novembre con il team Webb che ha rivelato le osservazioni di due grandi nubi di metano nell’atmosfera di Titano, secondo un comunicato stampa della NASA.
Quello che sappiamo finora di Titano, quindi, è che potrebbe esserci una qualche forma di vita sulla luna, anche se probabilmente sarebbe molto diversa da quella terrestre, dato che i suoi mari e fiumi sono costituiti da metano liquido. Come sottolinea la NASA nella sua dichiarazione, “l’atmosfera di Titano è piena di una fitta foschia che oscura la luce visibile che si riflette sulla superficie”. Questo lo ha reso il candidato perfetto per gli strumenti di imaging a infrarossi di Webb, che possono scrutare attraverso le spesse nubi e vedere cosa si nasconde sotto. La NASA ha condiviso una serie di reazioni di scienziati, condivise via e-mail, nel suo comunicato. Sebastien Rodriguez, astronomo dell’Université Paris Cité che sta lavorando alla ricerca, ha scritto: “A prima vista, è semplicemente straordinario. Credo che stiamo vedendo una nuvola!”. Alla fine, i ricercatori si sono resi conto che si trattava di un’osservazione senza precedenti di non solo una, ma ben due nuvole nell’atmosfera di Titano. Una di queste si trovava sopra il Kraken Mare, il più grande dei mari del satellite. Individuare le nubi ipotizza la presenza di modelli meteorologici stagionali. “Rilevare le nuvole è entusiasmante perché convalida le previsioni elaborate dai modelli al computer sul clima di Titano, secondo cui le nuvole si formerebbero prontamente nell’emisfero nord durante la tarda estate, quando la superficie è riscaldata dal Sole”, afferma Conor Nixon del Goddard Space Flight Center della Nasa