Il vaiolo delle scimmie ha cambiato nome in “mpox”, visto che aveva smosso proteste e sdegno, perché riaccendeva connotati razzisti. Quei sentimenti negativi contro i neri e le persone di colore in generale, così come contro i membri delle comunità Lgbtqia. New York è stata tra le prime città che ha chiesto all’Oms di cambiare il nome vaiolo delle scimmie. Lo scopo era “evitare la discriminazione che porterebbe chi si ammala a isolarsi invece di cercare le cure necessarie”.

Ecco che a distanza di quattro mesi, l’Oms ha deciso a seguito di una serie di consultazioni un nuovo termine, “mpox”. Questo dovrebbe servire a mitigare le preoccupazioni sollevate sulla confusione creata a causa del nome. La nuova denominazione “mpox” a breve sarà inclusa online nell’Icd-10. Farà parte della versione ufficiale del 2023 di Icd-11, l’attuale standard globale per i dati sanitari, la documentazione clinica e l’aggregazione statistica. 

In questo caso il processo standard di aggiornamento dell’Icd è stato velocizzato, di solito richiede anni. I nuovi nomi delle malattie dovrebbero essere dati per ridurre al minimo l’impatto negativo non necessario dei nomi su vari settori economici. Poi per evitare di recare offesa in tutti i sensi. 

L’epidemia intanto continua a diminuire. Tra il 14 e il 20 novembre nel mondo sono stati registrati 1.090 infezioni, il 3,7% in meno rispetto alla settimana precedente, quando erano 1.132. Dall’inizio i casi sono 80.646 distribuiti in 110 Paesi; 53 i decessi.