Sebbene il legame con l’emicrania o il suo ruolo sia ancora da stabilire, questa scoperta potrebbe rappresentare una strada ancora inesplorata per la ricerca futura. Utilizzando la risonanza magnetica ad altissima risoluzione, i ricercatori dell’University of Southern California di Los Angeles, hanno scoperto che gli spazi perivascolari – spazi pieni di fluido intorno ai vasi sanguigni del cervello – sono insolitamente ingranditi nei pazienti che soffrono di emicrania sia cronica che episodica.

La scoperta è stata presentata alla 108ª Assemblea Scientifica e Riunione Annuale della Radiological Society of North America. “Nelle persone affette da emicrania, si verificano cambiamenti significativi negli spazi perivascolari di una regione cerebrale chiamata centrum semiovale“, spiega il medico Wilson Xu. Questi cambiamenti non sono mai stati segnalati prima.

Per lo studio, hanno reclutato 20 pazienti di età compresa tra i 25 e i 60 anni con emicrania: 10 con emicrania cronica senza aura e 10 con emicrania episodica. Inoltre, sono stati inclusi 5 pazienti sani che non soffrono di emicrania come gruppo di controllo. L’équipe ha escluso i pazienti con deficit cognitivi, claustrofobia, tumori cerebrali o che avevano subito in precedenza un intervento chirurgico al cervello. Hanno poi condotto le scansioni utilizzando una risonanza magnetica ad altissimo campo con un magnete da 7 tesla (la maggior parte degli scanner ospedalieri ha solo magneti fino a 3). Utilizzare scansioni a questa alta definizione è servito per mostrare cambiamenti molto più piccoli che si verificano nel tessuto cerebrale dopo un’emicrania.

Le scansioni hanno rivelato che gli spazi perivascolari dei pazienti con emicrania erano significativamente più ampi rispetto al gruppo di controllo.