Le riserve idriche della Catalogna sono al di sotto del 33% dopo un anno caratterizzato da una siccità importante e senza piogge in vista, il governo della regione ha varato un piano per porre un limite agli sprechi di acqua.
Le nuove norme obbligano a una riduzione del 25% del consumo di acqua per l’irrigazione dei campi, del 10% per il bestiame e del 5% per l’industria. Ogni casa avrà un consumo massimo giornaliero di 250 litri e l’irrigazione di giardini pubblici e privati può avvenire solo nelle ore con una minore insolazione, ovvero nella fascia oraria dalle 8 di sera alle 8 di mattina, mentre nei giardini privati sarà consentito solo due giorni a settimana.
I privati non possono, inoltre, pulire strade o facciate delle loro case con i tubi dell’acqua, ma è possibile usare solo spugne o stracci. Gli stessi comuni devono seguire un piano per utilizzare meno acqua potabile possibile per pulire le strade. Anche la pulizia dell’auto ha dei limiti: mentre i car wash potranno operare solo se hanno un impianto di ricircolo, i privati dovranno limitarsi a pulire vetri, specchietti, luci e targhe con una spugna.
Anche il riempimento delle piscine può essere solo parziale in quelle con un impianto di ricircolo e nelle quantità necessarie per sostituire l’acqua che si usa per pulire i filtri. Quelle di nuova costruzione possono effettuare solo il primo riempimento.
Queste manovre, secondo quanto riportato da El Pais, interessano un totale di 6,6 milioni di catalani, circa l’85% della popolazione della regione. Negli ultimi nove mesi, l’Agenzia catalana dell’acqua (Aca) ha attuato misure per rallentare la diminuzione delle riserve idriche.