Alberi: MartinoRossi ne pianta oltre 29mila in Amazzonia
L’azienda cremonese MartinoRossi ha piantato oltre 29mila alberi in Amazzonia per compensare le emissioni di CO2.

Il progetto “MartinoRossi for the planet” sta cercando di combattere contro la deforestazione dell’Amazzonia che prevede un ritmo di quasi 10mila alberi all’anno. L’azienda di Cremona MartinoRossi è riuscito a piantare oltre 29mila alberi nella zona della Sierra Nevada di Santa Marta in Colombia. Sono equivalenti a oltre 5,8 milioni di chili di anidride carbonica compensata.
Per noi non si tratta di una scelta ideologica o di inseguire la moda del momento che produce farine, granelle, semilavorati e ingredienti funzionali a base di cereali e legumi senza glutine, soia e Ogm destinati al mercato business. Il mondo agricolo da cui proveniamo e di cui siamo parte è il primo a sapere che la pretesa di ricavare cibo in abbondanza, sano e sicuro a spese degli equilibri ambientali è una pericolosa chimera. Per questo siamo impegnati a studiare, progettare e testare soluzioni innovative che contribuiscano a dare alla filiera agroalimentare un futuro sostenibile.
Stefano Rossi, ceo di MartinoRossi
Raggiunto il traguardo di 10mila piante, riportando a zero le emissioni di gas serra in atmosfera. L’azienda, inoltre, sta preparando un modello di smart farming per un metodo di produzione con un minimo impatto ambientale. È l’Underdrip, società creata dal presidente di MartinoRossi, Giorgio Rossi, a portare avanti il progetto con un sistema di sub irrigazione di precisione. Ciò consente di ridurre fino al 60% i consumi idrici e del 25% quelli di fertilizzanti, diserbanti e fitosanitari. Un valido modo per incentivare la biodiversità e favorire la capacità del suolo di stoccare CO2.