Pensioni: le differenze tra quota 103 e 41
Chi è nato nel 1960 potrà beneficiare anche dell’Ape sociale. Il canale “precoci” per chi ha iniziato nel 1982, ecco tutte le novità sulla riforma pensioni.

In attesa della riforma complessiva sulle pensioni 2023, intanto si parla della nuova quota 103. Non si ancora se resterà la quota 102 in scadenza a fine anno. Oppure se verrà superata sul nuovo processo basato sulla somma tra 41 anni di contributi e 62 anni di età. La quota 103 per i nati nel 1961 è volta a lasciare il lavoro nel corso del 2023. Anche per evitare lo scalone Fornero (67 anni di età).
La prima versione doveva permettere l’uscita di coloro che raggiungevano i 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Poi si è aggiunta l’età anagrafica dei 62 anni e limita l’azione solo a quelli che arriveranno ad avere i due requisiti (età e contributi). Lo scopo dell’aggiunta d’età è proprio quello di limitare l’impatto dell’intervento sulle casse dello Stato. I possibili beneficiari verrebbero limitati a 40-50mila persone.
Con la quota 103 potrebbero uscire nel 2023 i nati entro il 1961 che abbiano iniziato il lavoro entro il 1982. Potranno usare questa quota anche quelli nati entro il 1960 compreso con l’inizio del lavoro tra 1987 e 1993. Possono usufruirne i lavoratori dipendenti, pubblici e privati e anche autonomi con almeno 63 anni di età e 30-36 anni di contributi. Da intendersi lavoratori con attività gravose, invalidi civili almeno il 74%, disoccupati, caregiver.
Lasceranno il lavoro nel prossimo anno quelli anche con 41 anni di contributi e coloro che abbiano iniziato a lavorare nel 1982. Si intende che abbiano lavorato prima dei 19 anni almeno 12 mesi in modo effettivo, anche se non continuativo. Devono però rientrarci: lavoratori con attività gravose, invalidi civili con 74%, caregiver, disoccupati, lavoratori notturni o con lavoro usurante.
Vi rientrano anche le donne nate nel 1963 o 1964 e che abbiano iniziato a lavorare nel 1988. Si tratta di lavoratrici dipendenti pubbliche e private e autonome iscritte all’Inps di 58 anni (dipendenti) o 59 (autonome) entro il 31 dicembre 2022. Basta controllare per il 2023 se verrà rilasciato questo requisito o se verrà aumentato di un anno a 59-60 anni. La quota 102 se verrà mantenuta potrà essere utile ad andare in pensione anticipata. Anche a quelli che sono nati entro il 1961 con inizio lavoro nel 1985. Se ci sarà la proroga, la scadenza diventerà il 31 dicembre 2023 per maturare i requisiti previsti.
- Pensioni, quota 103: come funziona e differenze con quota 41 (quotidiano.net)