Il genere di contenuti dei social, in special modo Instagram, è uno dei fattori che contribuisce allo sviluppo di atteggiamenti disfunzionali. Questi sono relativi al proprio corpo e al confronto assiduo con gli altri. Attraverso i contenuti che condividiamo con gli altri utenti mostriamo una parte di noi. I social creano pressione sociale verso un maggior consenso e approvazione tramite la condivisione. Gli utenti sono portati a mettere costantemente a confronto il proprio comportamento e stile di vita con gli atteggiamenti condivisi dai social.
Ciò comporta un ruolo fondamentale nello sviluppo di disturbi alimentari. Ad esempio, Instagram dando sempre prototipi di bellezza priva di imperfezioni fa scaturire patologie anche importanti. Gli utenti tendono a seguire profili di celebrità, bellezza e fitspiration diventando più propensi a sviluppare outcomes disfunzionali.
Scatta così un continuo confronto a livello di adeguatezza dell’utente con i canoni di bellezza trasmessi dai social media. Così innescano meccanismi in numerosi utenti di insoddisfazione per la propria forma fisica spingendo al desiderio di magrezza, ad esempio. Un continuo paragone del corpo dell’utente con quello degli altri. Prima l’insoddisfazione fisica, poi il veicolarsi verso la magrezza e alla fine l’arrivo a un disturbo alimentare. Insomma, l’attuazione di comportamenti volti alla modifica drastica della forma fisica che se fatti in modo eccessivo diventano dannosi.
Questo fenomeno è stato individuato in uno studio del 2021. Sono stati confrontati un gruppo di studentesse universitarie esposto a contenuti di fitspiration e un altro gruppo relativo a viaggi. In quest’ultimo non si aveva la propensione a voler mettere a confronto la propria forma fisica, avendo come tema il viaggio. Postare invece contenuti di fitspiration nell’altro gruppo era legato a disturbi alimentari e insoddisfazione per il corpo. Una profonda percezione negativa di noi stessi. Saranno comunque utili ulteriori futuri approfondimenti sull’argomento.