In questi ultimi giorni abbiamo avuto modo di giocare per voi Pokémon Scarlatto, il nuovo titolo di nona generazione di Pokémon per Nintendo Switch. L’attesa per questi titoli è stata personalmente estenuante data la voglia di giocarli, e al fine di potervi dare un parere approfondito sui molteplici aspetti che compongono questo capitolo, ho deciso di esplorare la regione di Paldea a fondo: ora, con decine e decine di ore di gioco sulle spalle, mi sento pronto a poter prendere posto al banco dell’Accademia Arancia (o Uva a seconda della versione di gioco), accanto a voi, e farvi sbirciare i miei appunti con questa recensione di Pokémon Scarlatto & Violetto

Il cammino da intraprendere!

La nostra avventura parte dal cuore pulsate di Paldea, Mesapoli, e più nello specifico dall’Accademia Arancia, che impareremo a conoscere nei suoi meandri fra vaste biblioteche e classi dei vari corsi, anche se l’ambiente che presto ci diventerà sempre più familiare è la presidenza, dove troveremo ad attenderci il preside Clavel, che ci introdurrà alla regione e ci illustrerà i tre filoni narrativi principali di quella che sarà la nostra avventura, ossia il cammino dei Campioni, il viale della polvere di stelle ed il Sentiero Leggendario.

Fra i personaggi già annunciati durante la corposa campagna Marketing troviamo soprattutto quelli che più ci accompagneranno durante il nostro lungo viaggio, Nemi e Pepe. La prima, appassionata di lotte e di competizione caldeggerà la scelta del cammino dei Campioni mentre Pepe, in contrapposizione, cercherà di incuriosirci spingendoci alla scoperta del Sentiero Leggendario.

Qua emerge subito uno degli elementi di novità che potevamo aspettarci dai trailer e che ero più curioso di provare, ossia la possibilità di poter stabilire l’ordine degli eventi in maniera soggettiva.

Dopo la consueta prima fase ricca di dialoghi, e forse un po’ troppo estesa, data la voglia di gettarsi nell’avventura, comincia l’esplorazione. Come già avuto modo di provare durante la prima prova del gioco, ritengo che l’open world sia perfetto per il brand. A maggior ragione in una coppia di titoli come questi, con moltissimi Pokémon nuovi con cui familiarizzare e da scoprire in ogni loro sfaccettatura e caratteristica.

Una generazione numerosa!

Fra le note positive di questi giochi su tutte metto senza ombra di dubbio, i nuovi Pokémon. Da giocatore di lunga data ho provato le stesse sensazioni di scoperta e collezionismo di alcune fra le più riuscite generazioni passate, con un parco Pokémon molto variegato e con design e concept che mi sono divertito a scoprire anche per chi, come me, predilige la parte competitiva a quella collezionistica. Della parte competitiva di questa nuova generazione di Pokémon, parleremo poi più approfonditamente nei paragrafi successivi, nel focus ad esso dedicato.

La lotta autonoma, cioè la possibilità di potersi avvalere dell’aiuto del primo Pokémon del party, al fine di esplorare il percorso, raccogliendo oggetti e sconfiggendo selvatici, si rivela sin da subito molto utile per incamerare risorse e portarsi avanti con il leveling dei Pokémon, che in maniera omeopatica, ma comunque utile sul lungo periodo, metteranno a frutto questa modalità se utilizzata con continuità.

Durante il corso dell’esplorazione purtroppo capita però di imbattersi in più di qualche errore dal punto di vista grafico, dove la telecamera a due assi, gestibile a piacimento dal giocatore anche durante le lotte con i selvatici (una bella novità da mantenere e migliorare!), mette purtroppo in evidenza talvolta i limiti del comparto grafico con divergenze grafiche e con cali di prestazioni dal punto di vista del framerate.
L’adozione dell’open world, come detto, è un grande passo avanti che spero il brand mantenga e sviluppi anche per i prossimi capitoli, ma ancora evidentemente non è stata trovata l’amalgama giusta per una ottimizzazione coerente.

Durante l’esplorazione sarà possibile e necessario sbloccare le varie capacità del nostro fidatissimo mount Koraidon (Miraidon per Violetto), al fine di poter esplorare Paldea su più livelli (letteralmente) di altitudine e scoprirne i suoi meandri più nascosti. Il tutto, chiudendo il cerchio, con la possibilità di utilizzare in contemporanea sia il mount che la modalità lotta autonoma, per velocizzare il grinding.

Il Team Star

Il Viale della polvere di stelle, al centro della narrazione di questi titoli, prevede – come già avuto modo di assaporare durante la preview – il confronto con il Team Star, un gruppo più simile al Team Skull piuttosto che ad un Team Rocket. Nel corso del gioco ci troveremo a penetrare le loro basi, sconfiggerli e mettere insieme i tasselli del puzzle per svelare l’alone di mistero che aleggia attorno a questo colorito team rivale.

Durante le sfide a tempo, nei quartier generali del team, sarà ancora una volta la lotta autonoma la meccanica protagonista, sfida che potrebbe rivelarsi estremamente facile o difficile a seconda della tipologia della vostra squadra, salvo poi doversi confrontare con il boss di turno, in una battaglia più tradizionale.

I Raid Teracristal

Il nostro viaggio, qualsiasi percorso decidiate di intraprendere per primo a seconda del vostro gusto personale, ruoterà attorno all’esplorazione e alla scoperta della Teracristallizzazione. Ammetto di essermi a più riprese distolto dagli obiettivi che mi ero prefissato nel corso delle varie sessioni di gioco per perdermi in qualche raid Teracristal incontrato sulla strada.

I Raid Teracristal sono utili in solitaria, ma sembrano offrire un’esperienza più profonda se affrontati insieme ad altri giocatori

I raid Teracristal, evoluzione dei Raid Dynamax di Pokémon Spada & Scudo, giocato in solitaria ha funziona di raccolta dei molteplici oggetti utili ai fini della crescita poliedrica della propria squadra, ma sembrano offrire un’esperienza più profonda se affrontati insieme ad altri giocatori (e per i quali aspetto la possibilità di poterli testare in modalità multigiocatore), specialmente affrontando Pokémon in tane Teracristal contraddistinti sia da un livello di stelle più alto e che, spesso e volentieri, hanno non casualmente un Teratipo competitivamente utile ad un loro utilizzo futuro.

I tanti Raid Teracristal disseminati per la regione rappresentano anche un’importante risorsa per poter ottenere i crediti lotta (analogamente a come succedeva per i Watt di Spada & Scudo), moneta parallela ai classici Pokédollari e quindi utile e spendibile per poter comprare ogni genere di risorsa venduta nella regione di Paldea, nonché funzionale anche al baratto per i materiale indispensabili per la costruzione di MT alla Macchina MT, appunto.

Facciamo un Picnic

La nuova funzionalità Picnic, che a primo impatto nei trailer è sembrata poter essere una feature esclusivamente dedicata ad un pubblico di fascia più giovane, nasconde in realtà fra le sue folcloristiche modalità, diverse utilità.

La possibilità di poter comporre panini con gli ingredienti più eterogenei prevede l’attivazione di una meccanica di gioco con la quale abbiamo già familiarizzato nella regione di Kalos, ossia i poteri-O che tornano rinnovati come Poteri Cibo, essenziali per aiutarci ad aumentare la possibilità di incontro con una determinata tipologia di Pokémon, per velocizzare la schiusura delle uova, per aumentare l’esperienza ricevuta e molto altro.

Ma l’utilità del Picnic non si ferma qua, andando di fatto a sostituire anche una delle storiche meccaniche della galassia Pokémon da Argento & Oro in poi, e cioè la pensione Pokémon, assente nei giochi e di fatto divenuta parte integrante della modalità Picnic, che permetterà al giocatore di allevare i Pokémon, ottenendo le uova in qualsiasi punto della regione e competitivamente parlando, facilitando non di poco la trasmissione delle mosse uovo.

Novità competitive, il nostro focus.

Oltre alla celeberrima Teracristallizzazione, che aprirà ad un mondo di combinazioni e strategie dal punto di vista competitivo, questi giochi introducono una miriade di elementi agonistici nuovi. Prima di parlarne, spendiamo però doverosamente due parole sulla Teracristallizzazione.

Rispetto alla meccanica della generazione precedente, la Dynamax, ci troviamo per le mani una meccanica curiosamente molto diversa dalle altre, in grado si di aumentare il fire power dei Pokémon, ma non in maniera cosi marcata come succedeva a Galar e soprattutto senza coniugare anche un mortifero effetto aggiuntivo e, cosa non da poco, senza raddoppiare i punti salute dell’utilizzatore.

La Teracristallizzazione, rispetto alla Dynamax, si presenta come una meccanica più bilanciata: Teracristallizzare sarà vantaggioso, ma non definitivo. Ci piace.

Morale della favola: Teracristallizzare sarà vantaggioso ma non sarà definitivo, e questo ci piace. Certo, bisognerà capire, specialmente nei primi tempi, quale e come saranno le tipologie Tera preferite dai giocatori sui Pokémon più di moda, dopodichè è probabile che dopo una prima fase di assestamento si possa godere di una meccanica indubbiamente più salutare rispetto alla Dynamax.

Come detto però, non c’è solo Teracristallizzazione fra i tanti elementi competitivi nuovi aggiunti. Senza entrare troppo nel dettaglio (rischiando poi di togliervi il gusto della scoperta, poiché come diceva il Prof.Oak “C’è un tempo ed un luogo per ogni cosa”) le combinazioni di tipologie inedite, le nuove mosse, le nuove abilità e i nuovi Pokémon sembrano progettati spesso e volentieri per competere.

70
Pokémon Scarlatto & Violetto
Recensione di Francesco Pardini

Pokémon Scarlatto & Violetto sono i primi giochi Pokémon Open World e come detto, l’esplorazione, che da sempre connota i titoli Pokémon, può solo che giovarne; è stato molto divertente gioravagare senza meta, esplorando la regione di Paldea, valutando questa nuova rotta in maniera positiva.
Bene i nuovi Pokémon che nel loro insieme, sono sicuro accontenteranno sia i collezionisti, sia i competitivi, con design particolari ed azzeccati e caratteristiche competitive altrettanto degne di approfondimento futuro. Non possiamo però purtroppo far finta che il titolo non abbia problemi dal punto di vista dell’ottimizzazione grafica, e come detto della tenuta del framerate, con qualche tempo di caricamento di troppo.  Dopo Leggende Pokémon Arceus era legittimo aspettarsi un passo avanti da questo punto di vista. La strada è quella giusta, l’open world dovrà essere il futuro di Pokémon, ma il nome e l’amore che nutriamo nei confronti di questo brand è tale da poterci aspettare un miglioramento per i prossimi capitoli.

ME GUSTA
  • L'open world
  • Nuovi pokémon interessanti sia stilisticamente che in termini di competitivo
FAIL
  • Problemi di framerate
  • Ottimizzazione grafica ancora troppo indietro