L’Italia è il paese europeo con il numero più alto di Neet, giovani dai 15 ai 34 anni, che sono disoccupati e che non studiano. Nel 2020 sono oltre 3 milioni e la prevalenza è femminile (1,7 milioni). Più aumenta l’età e più è difficile uscire dalla situazione. I Neet raddoppiano nel Sud a confronto del Nord. A dirlo è il rapporto “Neet tra disuguaglianze e divari. Alla ricerca di nuove politiche pubblich”. Un rapporto presentato per indirizzare le politiche nazionali e del territorio mirate ai giovani. I dati che si registrano vedono un’elevata presenza di giovani che non studiano, non lavorano e non si formano nel Sud Italia. Ecco le percentuali: Sicilia (40,1%), Calabria (39,9%) e Campania (38,1%).
I fattori che incidono sono le differenze territoriali e le diversità di genere: il 56% dei Neet è donna. Per l’universo femminile è difficile venire fuori da questa condizione. Le differenze di genere sono relative ai ruoli familiari dei Neet. Il 26% sono genitori e vivono fuori dal nucleo familiare originario (23% madri Neet e 3% di padri Neet). La più alta percentuale di giovani Neet donne sono persone inattive che non cercano lavoro e non sono disponibili.
I Neet italiani sono per la maggiore inattivi, il 66% del totale ha smesso di cercare lavoro. Il 20% di questi non cerca ma è disponibile. I maggiori inattivi sono diplomati o con un titolo di studio minore. Un’altra diseguaglianza è il tema della cittadinanza e delle migrazioni. I giovani stranieri o senza cittadinanza italiana sono meno rispetto agli italiani. Anche qui c’è una maggioranza di donne (57%). La maggioranza delle donne dei Neet stranieri ha solo la licenza media (48,4%).
Il rapporto ha reso possibile questi dati grazie a delle sottocategorie. La prima sottocategoria è quella dei giovani dai 15 ai 19 anni senza precedenti esperienze lavorative e inattivi. Non hanno sussidio, solo la licenza media e vivono in un nucleo familiare formato da coppia con figli. La seconda sottocategoria vede i giovani dai 20 ai 24 anni, senza esperienze di lavoro precedenti e che sono alla ricerca della prima occupazione. La loro residenza è nel Mezzogiorno e hanno la cittadinanza italiana e il diploma di maturità. Sono in un nucleo familiare monogenitoriale, maschi e vivono in una città metropolitana o grande comune.
Il terzo gruppo invece sono ex occupati in cerca di un nuovo lavoro tra i 25 e i 29 anni. Questi hanno perso o abbandonato il lavoro e ora ne cercano uno. In prevalenza sono maschi con un’alta istruzione e facenti parte di un nucleo familiare single percependo un sussidio di disoccupazione. Infine l’ultimo gruppo quello degli scoraggiati: i giovani dai 30 ai 34 anni con precedenti esperienze lavorative e ora inattivi. Hanno residenza nel Nord Italia e in zone non metropolitane. A influenzare questo gruppo sono le donne e la famiglia formata da una coppia senza figli.