Si tratta di un reparto intermedio che ospita intere famiglie per l’assistenza del bambino prematuro: si intendono mamma, papà e anche nonni, fratelli e sorelle. I familiari insieme ai dottori si prenderanno cura dei bimbi prematuri. Il progetto è stato creato dal Policlinico Sant’Orsola di Bologna che vuole migliorare il percorso assistenziale dei piccoli nati precocemente.
Non appena sarà pronto il nuovo Polo materno-infantile al Sant’Orsola, che contiamo di attivare entro il 2023, si libererà la possibilità di riutilizzare gli spazi della terapia intensiva neonatale. L’idea, a quel punto, è di realizzare una struttura intermedia per i bimbi che sono usciti dalla terapia intensiva ma che non possono ancora tornare a casa, in grado però di ospitare anche l’intera famiglia, non solo un genitore per volta, per il periodo necessario.
Chiara Gibertoni, la direttrice generale del Policlinico
La famiglia diventa una parte attiva nel percorso di cura del bambino. Il progetto prevede quattro stanze per accogliere quattro famiglie per volta. Ciò permetterebbe di costruire percorsi per i neonati in modo che vengano assistiti dai genitori direttamente. Al fianco ci sarà anche un secondo progetto, un finanziamento Pnrr per la dimissione precoce del bambino grazie alla telemedicina. Così da continuare l’assistenza domestica con controllo da remoto.