Il nuovo rapporto delle Nazioni Unite, prodotto durante i lavori alla COP27, ha visto la collaborazione di 17 esperti di fama internazionale presieduto da Catherine McKenna e ha lo scopo di dare una linea di distinzione tra le attività di green marketing e quelle di greenwashing. Il documento è stato fortemente voluto da Antonio Guterres, Segretario Generale delle NAzioni Unite.
La finestra per intervenire sulla questione del cambiamento climatico si sta chiudendo molto rapidamente, così come mostrato anche dal recente report sulle emissioni di gas serra dell’IPCC. Il mondo si trova, quindi, a un punto decisivo in cui si deve cooperare a livello internazionale o si tratterà, come sottolineato da Guterres, di un suicidio collettivo. I Paesi che risentono di più della crisi climatica sono gli stessi che hanno meno responsabilità e meno risorse per affrontarli.
Gli esperti hanno elaborato 10 raccomandazioni per evitare di cadere nel tranello del greenwashing, stabilendo così degli standard e dei criteri precisi in grado di definire in modo netto il concetto di NetZero. Questo perché non è più possibile procedere con operazioni di greenwashing, ma le preoccupazioni dei cittadini devono ricevere delle risposte.
I principi su cui si basano le raccomandazioni delle Nazioni Unite sono:
- I privati non possono dichiarare di avere obiettivi NetZero se continuano a investire sui combustibili fossili
- L’acquisto dei crediti a basso costo deve essere fermato
- I privati devono concentrarsi sull’abbattere le emissioni assolute invece che ridurre solo l’intensità delle loro emissioni
- Vietare le pressioni da parte dei privati per orientare e peggiorare le politiche climatiche dei governi
- I privati devono allineare le attività di advocacy e le strategie commerciali e di governace ai loro impegni nel settore climatico
- Per evitare di cadere nel greenwashing si deve passare a requisiti regolamentati per il NetZero